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L'Aria che Tira, Bertinotti decreta la morte del Pd: “Nessuna ragione di esistere”

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Fausto Bertinotti, ex segretario del Partito della Rifondazione Comunista e presidente della Camera, è ospite dell’edizione del 27 settembre de L’Aria che Tira, talk show di La7 condotto da Myrta Merlino, e commenta l’esito delle elezioni politiche: “Ho un effetto non piacevole, mi considero il sopravvissuto a una storia politica finita. È inutili girarci intorno, per la sinistra e per la sua storia siamo ad un passaggio drammatico. Si è aperto un nuovo ciclo, è inutile provare a mettere insieme le cose del passato. Le cose sono in un altro quadro, ora c’è una crisi profonda della politica, con una fluidità messa in campo sulla base di questo incipit della crisi. Abbiamo una crisi della democrazia rappresentativa, è bene indagarsi sulle ragioni di chi non vota, è un dato impressionante. Abbiamo visto la peggiore campagna elettorale di tutto il Dopoguerra”. 

 

 

“Poi - prosegue ancora Bertinotti - c’è la crisi economica e sociale che morde nelle carni del Paese in maniera drammatica ed esplosiva. Con Meloni premier finisce il lungo Dopoguerra italiano, che porta presidente del Consiglio l’espressione di una forza politica erede delle forze politiche che non erano presenti nella stesura della Costituzione. Entriamo in un'Italia a-fascista, una nuova condizione. Infine c’è la drammatica scomparsa della sinistra, socialista, comunista, socialdemocratica. Tutto scomparso. C’è anche la sconfitta del centrosinistra di marca prodiana, rappresentata dal Pd che è il soggetto politico più strutturalmente in crisi. È un partito che non ha più ragione di esistere. I voti andati al Movimento 5 Stelle - sottolinea l’ex dirigente comunista - non sono soltanto dovuti al reddito di cittadinanza, ma anche alla protesta politica nei confronti della sinistra. Conosco decine e decine di militanti, anche del Pd, che hanno votato M5S. Qui a Roma, non a Trani. Il Pd cerca alleanze perché non ha identità, non è di sinistra, non ha un'idea di società. Senza le ceneri non rinasce l'araba fenice”.

 

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