crollano i tabù
Elezioni, Pagnoncelli fotografa il disastro del Pd: operai e insegnanti preferiscono Meloni
Gli operai votano Fratelli d'Italia, il Pd mollato anche dagli insegnanti. L'analisi dei flussi elettorali fa emergere dati sorprendei, perché come spiega il sondaggista Nando Pagnoncelli "queste elezioni, ancora più delle precedenti, hanno evidenziato come siano venuti meno i tradizionali gruppi di riferimento di ciascun partito". A riportare i dadi di Ispos è il Corriere della sera che ricorda come Giorgia Meloni ha circa 6 milioni di voti in più rispetto al 2018 e odi FdI è "il partito più votato dagli operai (34,6%). A ruota, tra le tute blu, ci sono poi il M5S (16,4%) e la Lega (13,4%), mentre solo al quarto posto c'è il Pd, che sarebbe l'erede storico della sinistra".
Boom di Giuseppe Conte tra i disoccupati grazie alla campagna incentrata su reddito di cittadinanza e salario minimo, soprattutto al sud. Tra i commercianti primeggia Meloni (30,2%), con FdI che strappa al Pd il primato di partito più votato dal ceto più ricco (23,4%). È l'effetto Meloni, spiega Pagnoncelli, con la leader "avanti in tutti i segmenti sociali", anche in quello di imprenditori e manager.
Significativo è il primato tra impiegati e insegnanti, da sempre roccaforte del Pd. Tra gli elettori da 18 a 34 anni: i due partiti più votati sono M5S (20,9%) e Pd (18,7%), FdI incassa il primato dell'elettorato over 65 (28,2%). Il partito più votato dai laureati si conferma quello di Enrico Letta (24,8%), seguito da Fratelli d'Italia, che però riceve il maggior numero di consensi anche da chi ha livelli di scolarità minimi (29%). Dall'analisi emerge anche che l'alleanza tra Azione e Italia viva ha tolto voti più che altro nel centrosinistra. La dimostrazione è che Forza Italia ha tenuto bene all'assalto del Terzo polo.