sotto a berlusconi
Elezioni 2022, il Terzo Polo fallisce gli obiettivi: niente 10% e resta dietro a Berlusconi
C'era un doppio obiettivo per il Terzo Polo di Carlo Calenda e Matteo Renzi. Il primo: arrivare in doppia cifra. Il secondo: vincere il testa a testa numerico con Forza Italia. Ebbene, alle prime proiezioni, nessuna delle due sfide parrebbe vinta. Il 7,8 è sotto il dieci, e pure sotto Forza Italia, che supera di un'incollatura. Questo l'epilogo del primo passo per questa nuova creatura, che ha un'incognita sul domani, stante il carattere dei due pilastri del progetto, che per ora è stato elettorale, poi chissà. Calenda e Renzi, due personalità debordanti, vocate alla leadership solitaria ma costrette dalle circostanze a trovare una sintesi. Il Terzo Polo, infatti, non doveva essere questo, ma qualcos'altro, un nucleo che calamitasse, oltre che piccole forze già presenti, nomi della società civile, della cultura, uniti dalla stanchezza di un assetto politico bipolarista. Un cammino da compiersi più o meno dall'autunno a Natale, tanto che settembre era il mese con il calendario punteggiato di momenti costituenti. La caduta del governo Draghi, e lo scioglimento delle Camere, ha messo le ambizioni nel frullatore.
Calenda, che da svariati mesi aveva già un patto con +Europa, in un primo momento stringe un'alleanza con il Pd, a sua volta alleato di Verdi e Sinistra Italiana. Renzi, invece, sembrava destinato alla sua personalissima battaglia delle Termopili. Ma nell'epoca della liquidità universale, l'ultima parola non è mai scritta. Specie se tra Azione e il blocco Sinistra Italiana-Verdi c'è una foresta di differenze. Quarantott'ore e poco più e il castello crolla. Calenda perde per strada +Europa e l'abbraccio con Renzi è parso scelta automatica. Nel frattempo, hanno sposato il progetto anche Mariastella Gelmini e Mara Carfagna, ministri del governo Draghi, deluse dalla rottura azzurra con il premier. La campagna elettorale inizia, tamburellando il mantra inossidabile, espresso ancora l'altroieri, da Calenda al Corriere della Sera: «Mandare in stallo il sistema politico e andare avanti con Mario Draghi».