invasione di campo
Matteo Salvini contro Ursula von der Leyen: si scusi o si dimetta
«O chiede scusa e ammette di aver detto una sciocchezza e di avere esagerato, oppure ne chiediamo le dimissioni». Matteo Salvini, non intende passare sopra alle ultime dichiarazioni di Ursula von der Leyen sul voto in Italia. Tanto che, in segno di protesta, ieri ha organizzato un sit in davanti alla rappresentanza della Commissione Ue a Roma, in via IV Novembre.
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Tutto nasce da una risposta della numero uno di Bruxelles alla domanda, posta da un giornalista a Princeton, negli Stati Uniti, che sottolineava come tra i candidati alle elezioni italiane «ci fossero figure vicine a Putin». Von der Leyen non ci ha pensato un attimo a far conoscere il suo pensiero: «Vedremo il risultato il voto in Italia, ci sono state anche in Svezia. Se le cose andranno in una direzione difficile, abbiamo gli strumenti, come nel caso di Polonia e Ungheria». Il riferimento della presidente della Commissione è alla decisione assunta una settimana fa dall'Europarlamento che ha condannato «i tentativi deliberati e sistematici del governo ungherese volti a minare i valori europei».
Salvini pretende che von der Leyen faccia immediatamente chiarezza: «Presenteremo una mozione di censura all'Europarlamento. Come fai a dire "se votate in un certo modo e ci saranno certe situazioni, abbiamo gli strumenti per fermarli"?. O chiede scusa e ammette di aver detto una sciocchezza e di aver esagerato, oppure chiediamo le dimissioni». Il segretario della Lega ritiene che queste ingerenze da parte dei vertici delle istituzioni europee siano la conseguenza dell'atteggiamento che la sinistra ha sempre tenuto in Europa negli ultimi anni: «Gli italiani votino liberamente e se voteranno in massa per la Lega e il centrodestra, andremo a Bruxelles a testa alta, rispettosi, amici di tutti ma servi di nessuno», assicura.
«Sono minacce disgustose, una squallida invasione di campo a tre giorni dal voto da qualcuno che dovrebbe rappresentare in Europa tutti gli italiani- aggiunge - Aspettiamo le scuse a tutto il popolo italiano da parte della presidente della commissione che ha usato parole vergognose, minacciose e ricattatorie. Da qualunque rappresentante istituzionale italiano di alto livello, di fronte a una uscita minacciosa e ricattatoria da parte da chi dovrebbe rappresentare tutta Europa e quindi tutti gli italiani, una richiesta di chiarimenti e di scuse sicuramente me l'aspetto».
La replica di von der Leyen arriva in serata attraverso il portavoce della Commissione Eric Mamer: «Penso che sia assolutamente chiaro che la presidente von der Leyen non è intervenuta nelle elezioni italiane quando ha parlato di strumenti e ha fatto riferimento a procedure in corso in altri Paesi. Ha detto esplicitamente che la Commissione lavorerà con tutti i governi che usciranno dalle elezioni e che vogliono lavorare con la Commissione europea».