Canne, fine vita, gay: i leader senza filtri sui temi più divisivi delle elezioni 2022
Cinque leader come raramente si sono visti in questa campagna elettorale. Pronti a sottoporsi anche a domande personali, che inevitabilmente svelano il loro lato umano. Silvio Berlusconi (Forza Italia), Matteo Salvini (Lega), Carlo Calenda (Terzo polo), Giuseppe Conte (M5S) e Nicola Fratoianni (Sinistra italiana) si confrontano su numerosi temi, dal salario minimo al nucleare, dalla guerra in Ucraina alle tasse. Ma anche sulla propria esperienza con la cannabis, sull'eutanasia e sull'omosessualità. Ad intervistarli in video è Torcha, progetto editoriale basato sui social media che ha pubblicato le interviste multiple su Instagram e YouTube, consultabili quindi da chiunque.
Giorgia Meloni (FdI) ed Enrico Letta (Pd)- si legge sulla piattaforma - sono stati invitati, ma non hanno accettato di partecipare. Il Tempo ha selezionato alcune domande, le cui risposte svelano aspetti inediti dei cinque leader e la loro visione della vita e del mondo. La domanda, in maiuscolo blu, è uguale per tutti. Gli intervistati che forniscono le risposte sono identificati con la prima lettera del cognome, ad eccezione di Calenda e di Conte, per i quali utilizziamo le abbreviazioni «Cal» e «Con».
SI È MAI FATTO UNA CANNA?
B: «Non mi è mai interessato. Ho sempre creduto che ci siano tanti modi più piacevoli per stare con le persone».
S: «No, anche se dai tempi del liceo fumavo le sigarette.
Sono arrivato anche a fumarne due pacchetti al giorno.
Quattro anni fa ho smesso anche con quelle. Ci si può divertire in tanti altri modi».
Cal: «Cacchio, me ne sono fumate troppe. Forse per qualcuno è un semplice passatempo, però io me le sono fumate in un periodo della mia vita in cui non contribuivano a farmi stare bene. Era per me un momento molto difficile, prima che nascesse mia figlia. Non mi hanno aiutato, anzi».
Con: «Confesso di no. Non ho neppure, non so, resistito alla tentazione».
F: «Da giovane, certo».
RICORREREBBE ALL'EUTANASIA?
B: «Mai, mai, mai. Io amo troppo la vita, la considero un dono di Dio da godere fino all'ultimo istante. Come tutti naturalmente ho paura delle sofferenze. Ma credo valga la pena affrontarle con l'aiuto dei medici e delle persone care».
S: «No. E faccio tutti gli scongiuri del caso fuorionda».
Cal: «Sì».
Con: «Guardi, non ci ho mai pensato. Direi che però senz' altro mi piacerebbe avere la libertà di scegliere».
F: «Non so dirlo francamente. Proprio perché la considero una scelta così intima, profonda, così legata al contesto, alla condizione che si vive, che non può essere programmata. Vorrei avere il diritto di poterlo fare in modo curato, protetto, pubblico e legale».
COME REAGIREBBE SE SUO FIGLIO O FIGLIA NON FOSSE CISGENDER*?
*Termine che indica le persone la cui identità di genere corrisponde al sesso biologico. Viene utilizzato in opposizione a «transgender».
S: «Liberi di vivere, amare, fare, disfare come vogliono. Io sono per la libertà».
Cal: «Me ne fregherebbe zero. Posso dire che c'ho questo caso e me ne può fregare di meno. È una cosa per me del tutto irrilevante».
Con: «Io vorrei per mio figlio che possa essere felice, che possa vivere in una società che non discrimina nessuno».
F: «Lo amerei esattamente come lo amo adesso».
LE PIACEREBBE UN MONDO SENZA CONTANTI?
B: «No, no, no. Assolutamente no. Io credo che la carta di credito certo sia la più comoda. Ma credo anche che ognuno abbia il diritto di spendere il denaro che ha guadagnato lecitamente senza essere spiato da nessuno, neppure dallo Stato».
S: «Non vedo perché uno debba eliminare il contante.
No, io sono per le libertà.
Libertà di scuola, libertà d'impresa, libertà d'insegnamento, libertà di scelta e libertà di pagare come si vuole».
Cal: «A me sì, piacerebbe.
Intanto penso che è anche più salutare, sano. Lo abbiamo imparato durante il Covid. Penso che ci arriveremo.
È una cosa ineluttabile. Ed è più comodo».
Con: «Certo, ritengo assolutamente recessive e dannose le proposte che vengono dal centrodestra di elevare sino a diecimila euro la soglia del contante, che noi nel Conte 2 abbiamo abbassato. Questo significa di elevare la possibilità di far trionfare il malaffare. Perché, ditemi, chi va in giro con diecimila euro? Ritorniamo agli "spalloni", alle valigette che abbiamo conosciuto negli anni '80, '90.
F: «Sì, mi piacerebbe. Avremmo anche un mondo più pulito, più ecologico. Pensate a quanta carta in meno sprecheremo».
Nelle risposte che seguono, i cinque leader vengono invitati ad esprimere solo un sì o un no. E, nel caso, a motivare brevemente.
SALARIO MINIMO
B: «No, danneggerebbe i dipendenti».
S: «No, perché danneggerebbe milioni di lavoratori».
Cal: «Sì».
Con: «Assolutamente sì, è prioritario».
F: «Sì, almeno 10 euro l'ora».
to per il sostegno al popolo ucraino aggredito, anche se la diplomazia è l'arma che metterà fine alla guerra nel 2022».
Cal: «Sì».
Con: «No, direi basta con le armi e sì al negoziato di pace».
F: «No».