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Il timore di Crosetto sul caro-energia: “Sarà già tardi…”. Aziende verso il baratro

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Guido Crosetto, a margine di una conferenza stampa a Palermo in vista delle elezioni del 25 settembre, è stato intervistato dall’Adnkronos e si è soffermato sul caro-energia: “Vedo aziende che chiudono, dipendenti messi in cassa integrazione e vedo come si muovono gli altri Stati. La Germania, la Francia, l’Inghilterra, la Spagna hanno fatto una cosa molto semplice, hanno fissato un tetto massimo la differenza la mette lo Stato. Questa è l’unica cosa che potrebbe fare questo governo, perché il prossimo rischia di arrivare tardi. Arriverà tra un mese e mezzo, cinquanta giorni, se le aziende chiudono per 50 giorni e mettono in cassa integrazione i lavoratori hanno perso il mercato. O si interviene adesso o muoiono intere filiere”.

 

 

“Il centrosinistra - prosegue Crosetto sulla battaglia elettorale - è un ‘cartellino’ elettorale perché ormai è ridotto al lumicino. Il centrodestra, invece, ha un programma comune che ha scritto con grande facilità. C’è la stessa visione, l’idea di dover migliorare l’Italia dal punto di vista fiscale, amministrativo e burocratico. I valori sono gli stess. Non c’è assolutamente nessun rischio di una fine anticipata della legislatura per frizioni tra gli alleati. Von der Leyen? L’Europa - dice ancora l’imprenditore e fondatore di Fratelli d’Italia - non si relaziona con i partiti, ma con le nazioni. Il presidente del Consiglio dell’Italia non è il capo di un partito, ma il rappresentate pro tempore del Paese e nessuno può permettersi di non relazionarsi con il rappresentante pro tempore di una delle nazione fondatrici dell’Europa, che si chiami Meloni, Letta, Conte, Renzi o Draghi. Quel discorso non l’ho capito, penso che lo spiegherà. Io non l’avrei mai fatto perché arrivo da una tradizione cattolica-democratica, strano per una che arriva dalla stessa tradizione”.

 

 

Per Crosetto ci potrà essere un incarico di governo? Il Gigante smentisce tutto: “Assolutamente non mi vedo al Mise come ministro. Non mi sono candidato, mi sono dimesso quattro anni fa dal Parlamento, non voglio andare al governo, non mi interessa. Continuerò a spingere per Fratelli d’Italia, a scrivere i programmi, ma non ho mai avuto ambizioni personali. Da libero cittadino, pensavo che sarebbe un ruolo che andrebbe dato a un uomo del Sud, il Mise lo darei a un grande uomo del Sud, per significare che la ripresa anche industriale deve ripartire dal mezzogiorno”.

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