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Crisanti, l'intervista che imbarazza Letta. Cosa ha detto su Draghi e Conte

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Doveva essere un asso nella manica per le elezioni del 25 settembre vista la popolarità raggiunta durante la pandemia, ma il microbiologo Andrea Crisanti al Pd sta creando più problemi che altro. L’ultima grana legata al candidato scelto da Enrico Letta è una intervista al Fatto quotidiano in cui lo scienziato si lascia andare a considerazione non proprio in linea con la narrazione dem. 

 

Ad esempio, mentre Letta ribadisce ogni pie' sospinto che bisogna continuare nel solco di Mario Draghi per contrastare il centrodestra. Crissanti afferma tutto il contrario: "Il risultato del governo Draghi potrebbe essere la vittoria di Giorgia Meloni, dobbiamo riprenderci quei voti".

 

Sull'esplosione dell'asse Pd-Movimento 5 Stelle il microbiologo dell'università di Padova spiega di non conoscere "fino in fondo le ragioni della rottura tra Letta e Giuseppe Conte; Letta avrà avuto i suoi motivi legittimi, ma per me e per altri del Pd è difficile da comprendere: i programmi del Pd e dei 5S sono molto simili. L’adesione del Pd all’Alleanza atlantica e ai valori europei è incondizionata e la condivido al 100%", afferma lo scienziato. Insomma, neanche i dem candidati sanno perché Pd e M5s non sono nella stessa coalizione, e non vedono differenze di programma tra i due partiti. 

 

Crisanti affronta anche il tema dei vaccini, e riserva una stoccata all'Europa e in particolare all'esecutivo di Ursula von der Leyen:  "La Commissione Ue si è consegnata ai produttori dei vaccini anti-Covid. Era una situazione d’emergenza, guardiamo agli aspetti positivi. Si comincia a parlare di Pnrr, di Fondo di solidarietà, di debito pubblico comune, di cittadinanza europea, di forze armate europee, di decisioni prese a maggioranza", spiega il candidato dem nella sezione Europa. 

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