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Elezioni, Berlusconi si smarca sull’Ungheria: “La nostra Europa non è quella di Orban”

Silvio Berlusconi mette un punto alla questione Ungheria. Il leader di Forza Italia, intervistato da Il Giornale, spegne le polemiche della sinistra sul centrodestra e le posizioni in politica estera: “La nostra Europa non può che essere quella del Ppe, non certo quella di Viktor Orbàn che dal Ppe è uscito. Del resto, lo stesso Presidente del Ppe, Manfred Weber, è venuto a trovarmi e ci ha chiesto, anche pubblicamente, di essere garanti del profilo europeista e atlantista del prossimo governo. Cosa per noi del tutto scontata e naturale. Per questo, un elettore moderato, di centro, europeista, se vuole dare un voto razionale e utile deve darlo a noi. Siamo gli unici in grado di caratterizzare in questa direzione il futuro governo del Paese”.

 

  

 

Berlusconi riporta inoltre l’armonia tra i leader della coalizione, andando sempre contro il Pd: “Direi che Enrico Letta aveva soprattutto il problema di dare un senso ad una campagna elettorale che sapeva benissimo di perdere, ed alla fine della quale sarà chiamato a rendere conto della sconfitta da un partito diviso e angosciato dall’idea di lasciare il potere. Un potere che ha esercitato per gli ultimi 11 anni quasi ininterrottamente, pur senza mai aver vinto le elezioni. Letta ha provato a risolvere il problema compattando il suo partito e la sinistra contro un nemico da demonizzare, come hanno sempre fatto. Questa volta ci hanno provato con Giorgia Meloni. Ma gli italiani non sono mai caduti in queste trappole, sanno bene che finalmente potranno scegliere da chi essere governati. E sceglieranno il centrodestra che vincerà perché è guidato da tre leader, ognuno dei quali è indispensabile dal punto di vista numerico e politico”.

 

 

“Non credo ci saranno problemi di numeri, ma noi - ha poi sottolineato Berlusconi - cercheremo comunque di avere un rapporto costruttivo con l’opposizione, pur nella rigorosa distinzione dei ruoli. Spero che loro siano disponibili. Ma la cosa che più mi interessa è chiamare a raccolta la parte migliore del Paese, anche fuori dalla politica”.