la sentenza

Teresa Bellanova, la viceministra e il Pd di Lecce condannati: "Finto cococo nello staff"

La sezione lavoro della Corte di appello di Lecce ha condannato il Pd di Lecce a pagare un risarcimento di oltre 50mila euro al loro ex addetto stampa, di cui 6.700 in solido con l’ex ministro dell'Agricoltura Teresa Bellanova, oggi viceministra ai Trasporti. Tra il 2010 e il 2013 l'addetto stampa aveva un co.co.co con partita Iva con il Pd locale e guadagnava 1.200 euro lordi al mese ma di fatto era un dipendente del partito, con un “rapporto di lavoro subordinato”. Il lavoratore aveva preteso di essere messo in regola e per questo è stato trascinato in tribunale, in sede penale, con l’accusa di aver diffamato l'ex ministra di Italia Viva. Ma il tribunale d'appello, dopo un iter durato 8 anni, ha deciso di dare ragione al lavoratore.  

  

Una beffa per l'ex ministra sindacalista che ha messo sempre al centro della sua attività politica i diritti dei lavoratori. I giudici, nella sentenza di condanna, definiscono l'attività svolta dal lavoratore. “L’attività era meramente esecutiva delle richieste degli esponenti del Pd, rispetto ai quali si poneva come interfaccia con gli organi di stampa locale, anche monitorando e segnalando la pubblicazione di interventi di soggetti di diverso orientamento politico ai quali il Pd potesse replicare. L’apporto si connotava per continuità temporale e per coordinamento, attesa la stretta correlazione con gli input degli esponenti del partito resa ostensibile anche dall’utilizzo di una postazione di lavoro nonché di una utenza telefonica fissa” scrivono i giudici nella sentenza di condanna. L'addetto stampa, poi, fu chiamato a lavorare nello staff della ministra. “Oltre a interessarsi della comunicazione del Pd provinciale fu direttamente chiamato dall’onorevole Bellanova per integrare il suo personale staff in vista delle elezioni nazionali indette per quell’anno”, si spiega nella sentenza di appello che risale allo scorso giugno ma che è stata depositata in questi giorni.