l'intervista
La rassicurazione di Giorgia Meloni al Washington Post: "Non sono una minaccia"
"Non mi considero una minaccia, una persona mostruosa o pericolosa". È quello che ha ribadito Giorgia Meloni in un'intervista al Washington Post, nella quale ha spiegato la sua posizione sull’Europa e sui principali temi politici in vista del voto del 25 settembre.
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La leader di Fratelli d'Italia ammette di aver criticato più volte l’Ue ma precisa: "Mi considero una persona molto seria e penso che sia con serietà che dobbiamo rispondere agli attacchi che ci stanno muovendo. Non nego di aver criticato l’Ue e spesso le sue priorità, ma forse in alcuni casi non ci siamo sbagliati". Poi un passaggio sugli avversari politici: "Il primo vero nemico è 'la sinistra' perché tende a considerare come nemico tutto ciò che ti definisce, che ha plasmato la tua identità e civiltà" riferendosi ai continui attacchi sferrati in campagna elettorale.
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E sulla prospettiva di diventare presidente del Consiglio spiega al quotidiano americano: "mi interessa che l’Italia abbia il ruolo che merita nel contesto europeo e non capisco perché il premier che viene nominato sulla base di un chiaro consenso popolare debba rappresentare un problema. Non trovo normale che qualcuno pensi che gli italiani non siano liberi di eleggere i propri rappresentanti come chiunque altro in Europa. Se gli italiani dovessero decidere di assegnare a Fratelli d'Italia un risultato che suonasse come un 'vogliamo Giorgia Meloni premier', allora io sarei il premier. Tenendo presente che la decisione ultima compete al Presidente della Repubblica" conclude Meloni.