Elezioni 2022, Giorgia Meloni inchioda Enrico Letta: "I tuoi alleati contro l'invio di armi"
Scintille nel primo confronto elettorale tra Giorgia Meloni ed Enrico Letta che si è svolto in diretta sul sito del Corriere della Sera. Un faccia a faccia in cui i leader delle due principali coalizioni si sono sfidati, con regole chiare e uguali per entrambi, sui programmi elettorali, le strategie politiche e i progetti futuri in un dibattito moderato da Luciano Fontana, direttore del Corriere.
"L'Italia difenderà gli interessi nazionali", Meloni avverte i partner europei
Il confronto è iniziato sul tema della guerra tra la Russia e l'Ucraina. Letta ha attaccato Meloni sulla presunta differenza di vedute all’interno del centrodestra sul sostegno all’Ucraina. Ma Meloni ha replicato ribadendo che con il centrodestra al governo non ci sarebbe alcun arretramento nell’appoggio all’Ucraina e chiedendo invece conto al segretario del Pd delle posizioni dei suoi alleati: “Quanto a Berlusconi e Salvini le parole nel programma sono molto chiare e sono quelle che fanno testo. Se magari Letta ci aiuta a capire cosa pensa invece sullo stop alle armi nel programma del suo alleato Fratoianni…” affonda Meloni. In quasi due ore di dibattito sono tanti i temi affrontati dai due leader, dal Pnrr al caro bollette passando per gli attacchi sulle scelte fatte dai due leader per la campagna elettorale. Solo su una cosa sembrano d'accordo: entrambi escludono la possibilità di partecipare insieme a un governo delle larghe intese se nessuno dovesse avere la maggioranza.
Caro bollette, guerra e inflazione. Per il centrodestra è la sfida della vita
E per quanto riguarda le polemiche sul pericolo del fascismo e le posizioni sulla politica estera la leader di Fratelli d'Italia si chiede: "Ma poi come e' possibile essere presentata contemporaneamente come fascista e draghiana? Qui riusciamo a passare dall'insulto all'inciucio ma io non sono fatta cosi'. Abbiamo fatto opposizione al governo ma l'Italia sa che puo' sempre contare su Fratelli d'Italia" spiega. "Non devo fare alcun fioretto per il comizio a Vox, salvo che per il tono che a volte mi esce quando sono stanca. Il livello di aggressivita' verso di me in questa campagna elettorale e' tale che ho dovuto sviluppare un controllo che alla fine posso fare il monaco tibetano" dice scherzando (ma non troppo) Giorgia Meloni. Durante il dibattito botta e risposta al veleno anche sulla mobilità elettrica e l'ecotour del Pd in campagna elettorale. "Puntare sull'elettrico non è una cosa intelligente, perchè vuole dire mettersi in mano alla Cina e intanto perchè t'ha lasciato a piedi..." affonda Meloni riferendosi al ritardo del segratario ad un comizio dovuto ad un problema con il bus elettrico. E Letta ha smentito: "Non mi ha lasciato a piedi, abbiamo tre mezzi che vengono usati in modo alternativo. E' una fake news del tuo sistema mediatico" accusa il leader dem. E "quale sarebbe?", chiede Meloni e il segretario Pd cita alcuni quotidiani: "Libero, la Verità, il Giornale..."
Sul tema del gas, la Meloni ha fatto notare come la Germania sia contraria al tetto al prezzo: “nessuno dice che la Germania difende il suo interesse nazionale ed impedisce l’approvazione di un tetto al prezzo, più di Orban. Sulla Germania nessuno dice una parola, perché il cancelliere è socialista, ma difende il suo interesse nazionale e impedisce di porre il tetto al prezzo del gas perché alla Germania non conviene, avendo dei contratti con Gazprom per cui le sue imprese pagano un terzo il gas” ha insistito Meloni.