Elezioni 2022, vola Fratelli d'Italia, crolla il Pd. Scatta il silenzio sui sondaggi
Da ieri è scattato il divieto di pubblicazione di nuovi sondaggi in vista delle elezioni che si terranno tra due settimane. A tracciare il riepilogo generale è la supermedia realizzata da Agi/YouTrend che si basa su oltre venti rilevazioni realizzate da ben 12 istituti negli ultimi 15 giorni. Mai come stavolta i «pronostici» vanno presi con le molle, perché registrano sommovimenti molto marcati e per certi versi sorprendenti. E dunque il tempo che ancora separa gli italiani dalle urne potrebbe accentuare ulteriormente (o capovolgere) queste tendenze. Si può parlare, con una metafora «sportiva», di griglia di partenza di un gran premio di Formula Uno. Ma la gara vera e propria potrebbe riservare molte sorprese.
In ogni caso, il dato che appare netto è la probabile vittoria del centrodestra. Che, a livello di coalizione, si attesta al 45,9% dei consensi, in discesa di 1,3 punti rispetto alla scorsa settimana. Resta tranquillizzante il vantaggio sul principale competitor, il centrosinistra, che si ferma al 28,5%, in discesa dello 0,4.
In quanto ai partiti, Fratelli d’Italia continua a godere dell’effetto «band wagon», traducibile in italiano con la «salita sul carro del (presunto) vincitore». Il partito di Giorgia Meloni viene quotato al 24,4%, in crescita dello 0,3. Mentre se la passano peggio gli altri partner di coalizione: la Lega scende al 12,1 perdendo più di un punto percentuale, Forza Italia al 7,8 (-0,3) e Noi Moderati all’1,5 (-0,3).
Decisamente male il Partito democratico che lascia per strada altri otto decimi e flette al 21,5% (alcune rilevazioni lo danno sotto il 20). Mentre prosegue la risalita del Movimento 5 Stelle, ora quotato al 13,2, in crescita di ben 1,4 punti. Sale anche il Terzo Polo di Carlo Calenda e Matteo Renzi, al 6,8%, ovvero lo 0,8 in più rispetto a sette giorni fa.
In quanto ai partiti minori, l’unico che supererebbe la soglia di sbarramento del 3% è l’aggregazione tra Sinistra e Verdi, al 3,7. Spera anche Italexit di Paragone (2,8) mentre restano lontani dal risultato Più Europa (2,1), Impegno Civico di Di Maio (1,1) e Unione Popolare di De Magistris, appena sopra l’1% nonostante il fresco endorsement dell’idolo della sinistra francese Jean-Luc Mélenchon.
In base a questi numeri il centrodestra conquisterebbe largamente la maggioranza dei seggi tanto alla Camera che al Senato, soprattutto in virtù del «cappotto» nei collegi uninominali. Gli esperti ne assegnano oltre l’80% alla coalizione di Meloni, Salvini e Berlusconi. Ma i sondaggi quotano una fetta di indecisi/astensionisti non lontana dal 40%. Ultimo terreno di conquista per chi vuole provare a sovvertire il risultato.