Russia, Matteo Salvini chiede lo scudo Ue: “Serve una protezione per i cittadini dagli effetti delle sanzioni”
Serve uno scudo europeo per sostenere gli effetti economici delle sanzioni imposte alla Russia. Matteo Salvini torna sul tema, precisando di non aver mai chiesto il ritiro dei provvedimenti presi in sede comunitaria contro Putin, ma solo un sistema Ue per mitigarne i riflessi sull'economia dei Paesi membri. «La Lega - spiega il segretario del Carroccio a Sky - ha sempre appoggiato ogni intervento a favore dell'Ucraina, masono passati sei mesi all'inizio di questa guerra e lascio giudicare l'utilità delle sanzioni. Andiamo avanti con le sanzioni, anche se non hanno fermato la guerra e messo in ginocchio la Russia, però l'Europa deve proteggere i lavoratori i pensionati e gli imprenditori che in particolare in Italia stanno pagando care queste sanzioni». «Se il centrodestra vince le elezioni - torna a ribadire Salvini - «non cambia la collocazione internazionale dell'Italia, non cambia l'approccio fortemente radicato con i Paesi occidentali. La Nato rimane uno scudo e un'alleanza difensiva di cui faremo parte. Non si mettono in discussione le alleanze». Detto ciò, «l'Europa - ricorda ancora il leader leghista - ha imposto delle sanzioni per fermare la guerra. Le sanzioni stanno fermando la guerra? Non pare. Le sanzioni erano nate per punire la Russia, ma quelli che stanno pagando veramente le sanzioni sono le famiglie e gli imprenditori italiani. L'Europa ha impostole sanzioni, l'Europa fa il piacere di permettere agli italiani di pagare le bollette di luce e gas. O lo fa il governo italiano o lo fa l'Europa. Noi chiediamo questo ma non perché ce lo chiede la Russia, chi se ne frega, ma ce lo chiedono gli italiani: uno scudo europeo, un ombrello».
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«I giornali fanno ricostruzioni surreali - accusa Salvini -. Dicono che noi chiediamo di aiutare le famiglie a pagare le bollette della luce perché ce lo chiede Putin». Il segretario leghista quindi ribadisce di essere «pagato» solo dai cittadini italiani e «solo a loro rispondo, non mi interessano i russi, i cinesi, i finlandesi, gli eschimesi o i marziani». Ma il tema del gas e delle sanzioni alla Russi non è il solo tema che tiene banco in campagna elettorale. L'emergenza costituita dal caro-bollette resta al centro dell'agenda politica. E divide in parte il centrodestra. Fratelli d'Italia esclude uno scostamento di bilancio, chiesto invece a gran voce al governo dalla Lega. «Su un intervento immediato la vedo in maniera diversa da Draghi e Meloni: da buon padre di famiglia o da presidente del Consiglio il 26 settembre, se il presidente Mattarella dovesse darmi l'incarico, preferisco mettere 30 miliardi a debito adesso, piuttosto che perdere 3 mesi, perdere 1 milione di posti di lavoro e doverne mettere 100 di miliardi», spiega Salvini sempre a Sky.
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Distinguo con FdI anche su giustizia e immigrazione. «Sono convinto che serva una riforma della giustizia e qui mi permetto solo una breve correzione dell'amico Nordio: la riforma della giustizia va fatta per rendere più veloci i processi e per tutelare i cittadini, reintrodurre l'immunità per i parlamentari non è la priorità né per la Lega, né per il Veneto, né per l'Italia. Mi sia permesso di dirlo», dice il leader leghista a un comizio a Treviso. Chiusura anche sul blocco navale proposto da Giorgia Meloni per fermare i migranti: «Non serve giocare a battaglia navale, basta reintrodurre i decreti Sicurezza. Entra solo chi ha il diritto di entrare. Chi è senza documenti e fa casino torna al suo Paese con il primo aereo. Non abbiamo bisogno di mantenere spacciatori e delinquenti».
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