Elezioni 2022, Fabio Rampelli: la sinistra ha paura di perdere il potere
«Ritengo che la foto fosse del tutto casuale e i media morbosamente cerchino di dividere un centrodestra che è unito e ha firmato un programma comune, ignorando clamorosamente lo tsunami che sta travolgendo una sinistra che voleva il "campo largo" e si è spaccata in tre campetti da paddle». È quanto ha dichiarato il vicepresidente della Camera dei Deputati Fabio Rampelli di Fratelli d’Italia in un’intervista a Libero. «La guerra iniziata da Putin - ha aggiunto - non è contro l’Ucraina ma contro l’Europa e l’Occidente. Non reagire significa autorizzare la dittatura russa a muovere militarmente contro qualunque altra nazione ritenga appartenere al suo antico impero. Le sanzioni sono dannose per chi le riceve ma anche per chi le emette, però sono necessarie». Sulla permanenza nella Nato dice: «La destra ha diritto di governare quanto la sinistra e tutti sanno che non esiste alcun pericolo per le democrazie. E' il timore disperato della sinistra di perdere il potere che la induce a spargere notizie infondate che penalizzano l’Italia. La stampa estera dovrebbe preoccuparsi di un partito che governa da 11 anni senza aver mai vinto le elezioni, Ma tali farneticazioni non incantano più nessuno. Le alleanze internazionali ovviamente non cambieranno, semmai ci sforzeremo di puntellarle con l’istituzione di un esercito europeo a rafforzare la Nato».
Sulla presunta debolezza degli alleati Rampelli precisa: «I nostri alleati sono tutt’altro che deboli. FI ha più dei doppio del cosiddetto Terzo Polo, la Lega sta sopra il M5S. Trovo oltretutto positivo che la coalizione sia stata alternativamente guidata da Forza Italia, poi dalla Lega e, ora, da Fratelli d’Italia. Significa che il parere dei cittadini per noi è decisivo, lo rispettiamo e alterniamo nella conduzione, restando uniti. Una bella lezione per tutti». Mentre sugli avversari osserva: «Mi pare evidente che, sapendo di perdere, abbiano deciso di dividersi per minimizzare lo scarto complessivo... Sono puledrini di Troia che cercano solo di infilarsi nelle mura del centrodestra».
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Nessun abbocco a Carlo Calenda: «Noi diversamente da lui, che ha fatto della sua lingua un groviglio, abbiamo una sola parola. Siamo per un governo di rinascita nazionale legittimata dalle urne e non di finta unità fondata sulla gestione del potere. A noi interessa servire la nazione, non sottometterla usando il trasformismo». Su collocazione FdI, a commento della dichiarazione dell’ex presidente del Senato Pera secondo cui FdI può ambire a diventare quella forza liberal conservatrice che fu la FI dei tempi d’oro, Rampelli aggiunge: «Fin dalla fondazione, FdI aveva l’obiettivo di diventare un movimento di massa di ispirazione conservatrice. Chi ha una capacità previsionale e non si accontenta di restare chiuso nel suo guscio lavora per costruire strumenti efficaci per servire la propria comunità. È quello che ho sempre detto, già dal Msi, prima di An». Infine, sull’importanza della riforma presidenziale, dice: «È importante perché spezza le gambe ai trasformismi e ci porta d’incanto nel girone della politica moderna, chiara e bipolare. Chi vince governa chi perde controlla, Stop giochi di palazzo e derive tecnocratiche».