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“Colossale presa per i fondelli”. Gianluigi Paragone tira fuori gli artigli sulla crisi dell'energia

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«Il Governo doveva fare subito uno scostamento di bilancio, bisogna aggredire gli speculatori e poi lo Stato deve fare lo Stato, magari facendo un passo indietro da questa guerra, che viene finanziata attraverso armi, comprate magari dagli americani». È questa la ricetta di Gianluigi Paragone per rispondere all’emergenza gas. Parlando a Napoli, dove presenta i candidati alle Politiche di Italexit, il senatore ex M5s parla di una «colossale presa dei fondelli da parte di tutte le forze politiche», mettendo sullo stesso piano centrodestra e centrosinistra. «Sul gas non hanno il coraggio di dire la verità - argomenta - cioè che dipendiamo dal gas russo. Fanno pagare il prezzo alle piccole e medie imprese e alle famiglie, intanto i grandi speculatori stanno facendo affari d’oro e nessuno li controlla». 

 

 

Per Paragone occorre il coraggio di «ammettere una volta per tutte che il gas russo ci serve. Lo dico al centrodestra e al centrosinistra, che hanno avuto entrambi legami con Putin, io non voglio fare a meno del gas russo, perché ci serve per l’inverno e per mandare avanti le imprese». Il fondatore di Italexit critica anche le sanzioni alla Russia. «Vanno tolte, non servono a niente - rimarca - non mi sembra che la Russia stia soffrendo, addirittura ci fa vedere che brucia il gas, mentre noi abbiamo freddo e le industrie sono in sofferenza. Voglio vedere se a dicembre gli italiani accetteranno ancora le favole, la retorica, il buonismo di maniera su Volodymyr Zelensky, che oggi è andato anche a Cernobbio, dove si riuniscono a porte chiuse e pensano di decidere le sorti del mondo. Io cerco e rivendico il ripristino della sovranità popolare». 

 

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