Diritti della famiglia
Diritti della famiglia, da Orban ai tagli: le ricette dei partiti su Isee, aiuti e contributi
La Repubblica riconosce i diritti della famiglia come società naturale fondata sul matrimonio. Il matrimonio è ordinato sull'uguaglianza morale e giuridica dei coniugi, con i limiti stabiliti dalla legge a garanzia dell'unità familiare. Parole sensate, ovvie, indiscutibili quelle sancite dall'articolo 29 della nostra Costituzione. Concetti che, a sentir parlare certi esponenti della sinistra italiana, paiono desueti, antiquati e da superare. Un tema, quello delle giovani coppie, del drastico calo della natalità e degli aiuti in termini di riduzione delle tasse a chi decide di coniugarsi che è diventato centrale in questa infuocata campagna elettorale. Salvini ha proposto il modello ungherese. «Non c'è alcun dubbio - ha affermato il leader del Carroccio intervenuto a Radio 24 - che la legge più avanzata perla famiglia, quellache sta dando i migliori risultati al livello europeo, è quella dell'Ungheria. Ma non lo dico perché c'è Orban, se fosse in Francia direi in Francia. Ci sono tantissimi aiuti, incentivi economici veri: la donna dopo il terzo figlio è un soggetto fiscale molto ridotto, dal quarto figlio non lo è più, insomma la flat tax applicata alle famiglie. E poi ci sono congedi parentali estesi addirittura anche ai nonni». Sposarsi, procreare, cercare di difendere le nostre tradizioni. Fumo negli occhi per il Partito Democratico. Che grida al ritorno ad idee vecchie, obsolete, perché no, anche un po' razziste.
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«Con il modello Orban - ha attaccato il capogruppo alla Camera Debora Serracchiani - ci dobbiamo aspettare anche queste proposte che, al contrario di ciò che serve veramente alle donne e alle famiglie (tutte le famiglie), sembra solo riportare a decenni addietro e a negare molti diritti che per Salvini evidentemente non sono scontati. Cosa altro può significare ad esempio: Esenzione a vita dalla tassa sui redditi per tutte le donne che partoriscono e si prendono cura di almeno 4 figli oppure prestito a interessi ridotti di 31.500 euro per le donne under 40 che si sposano per la prima volta; un terzo del debito verrà estinto alla nascita del secondo figlio e gli interessi verranno cancellati alla nascita del terzogenito? La solita destra che, questa volta con Salvini, vuole portare indietro le lancette della storia». Ai progressisti, in soldoni, non piace la rappresentazione di una famiglia formata da un uomo e una donna. E gridano così allo scandalo. Basta fare un giretto sui social per leggere, tra i mille e più commenti sotto la pagina Facebook di Salvini, prese di posizione nette e perentorie di simpatizzanti di sinistra. Che accusano l'ex ministro degli interni di «razzismo nei confronti delle coppie miste e di dimenticarsi i sostegni alle famiglie arcobaleno».
FRATELLI D'ITALIA - Giorgia Meloni ha puntato sulla revisione dei congedi parentali, sull'ampliamento del lavoro agile e sull'introduzione di un reddito d'infanzia fino ai sei anni di vita del bambino, oltre alla riduzione al 5% dell'Iva sui prodotti igienici e alimentari per l'infanzia.
FORZA ITALIA - Berlusconi chiede che venga corretta, già nel primo consiglio dei ministri, una distorsione considerata assurda da tutto il centrodestra: il modello Isee, quello per intendersi che determinale tariffe delle mense scolastiche o degli abbonamenti sui treni regionali, svantaggia in maniera clamorosa le famiglie numerose.
ITALIA VIVA - Il partito di Renzi ha più volte ribadito la necessità di mantenere e, anzi, implementare il Family Act, un pacchetto, fortemente voluto dal ministro della famiglia Elena Bonetti, di potenziamento del welfare e delle politiche del lavoro per conciliare i tempi di vita privata con quelli professionali. Un concreto aiuto alle famiglie che sostengono molte spese per crescere ed educare i propri figli.
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PARTITO DEMOCRATICO - Enrico Letta ha concentrato le proprie proposte su tre punti: alloggi popolari, abbonamenti gratuiti per i mezzi pubblici per studenti e anziani, un taglio del cuneo fiscale che tenga conto anche di coefficienti familiari. I Dem hanno previsto anche un contributo per l'affitto di duemila euro annui.
CINQUE STELLE - I grillini hanno indicato nel loro programma un tema strettamente collegato con quello della famiglia: la prima casa. I grillini hanno avanzato l'idea di mutui a tasso zero, con garanzia pubblica per l'acquisto della prima abitazione, affitti agevolati e sostegno alle famiglie indebitate. Senza dimenticare gli ormai famigerati bonus, per gli asili nido, per la baby sitter e un incremento dell'assegno unico.