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Mario Draghi detta la linea al prossimo governo: “Così supereremo le difficoltà”. Scatta l'ovazione

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«Bravo Presidente!», «Grazie Mario!». L’accoglienza del popolo del Meeting di Rimini al capo del governo, uscente, Mario Draghi è calorosa e al tempo stesso affettuosa, già dal suo arrivo alla Fiera, appena sceso dall’auto blu, dove ad accoglierlo sono il sindaco del capoluogo romagnolo Jamil Sadegholvaad, il prefetto e Bernhard Scholz presidente del Meeting. Si va da un più formale «Bravo Presidente!» a un più confidenziale «Grazie, Mario!» che a qualcuno ricorda, fuori contesto, la frase più volte ripetuta nel film ‘Non ci resta che piangere’ con Roberto Benigni e Massimo Troisi. Il premier risponde con un largo sorriso e un gesto di saluto con la mano. L’applauso più lungo per Draghi, accompagnato da una autentica standing ovation, con tutto il pubblico in piedi a ritmare il battito delle mani, viene riservato al momento del suo ingresso nel grande Auditorium della Fiera di Rimini: diversi minuti, prima dell’intervento ufficiale al Meeting, due anni dopo la sua prima volta, che in qualche modo fece da trampolino di lancio per Palazzo Chigi, mentre oggi segna una sorta di commiato, a un mese esatto dalle elezioni politiche dopo la fine anticipata del suo governo.

 

 

«Due brevi considerazioni prima di passare alla parte più formale del mio discorso: grazie per il calore di questo applauso, grazie per la vostra accoglienza. Questo entusiasmo mi colpisce molto nel profondo. Voi giovani, oggi parlerò soprattutto ai giovani, vivete la politica come ideali da condividere, come impegno sociale, come testimonianza di una vita coerente con questi ideali. Voi riflettete, combattete, costruite. Ecco perché l’accoglienza, il vostro entusiasmo, mi colpiscono molto, perché voi siete la speranza della politica», l’esordio di Draghi sul palco. Il premier uscente ha lanciato un messaggio sul futuro del Paese: «Sono certo che il prossimo governo, di qualunque colore politico sarà, riuscirà a superare le difficoltà che sembrano insormontabili: l’Italia ce la farà anche questa volta. Le sfide sono molte, e di non facile soluzione, come continuare a diversificare gli approvvigionamenti energetici e calmierare le bollette per famiglie e imprese; come accelerare sulla strada delle energie rinnovabili per combattere il cambiamento climatico; come mantenere il giusto impulso nelle riforme e negli investimenti, per preservare la crescita, la stabilità dei conti pubblici, l’equità; come continuare ad assicurare all’Italia un ruolo da protagonista nel mondo, all’interno dell’Unione Europea e del legame transatlantico. Queste questioni - sottolinea Draghi -nel loro insieme presentano un passaggio storico drammatico, che deve essere affrontato con profondità di analisi e coraggio di azione. Le decisioni che prendiamo oggi sono destinate a segnare a lungo il futuro dell’Italia».

 

 

Tra i temi più approfonditi quello del gas e della crisi energetica: «Con i nuovi rigassificatori l’Italia sarà in grado di essere completamente indipendente dal gas russo dall’autunno 2024. È un obiettivo fondamentale per la sicurezza nazionale. La crisi energetica dovuta all’invasione russa dell’Ucraina ha richiesto rapidità d’azione. In pochi mesi abbiamo ridotto in modo significativo le importazioni di gas dalla Russia. Un cambio radicale della politica energetica italiana. Abbiamo stretto nuovi accordi per aumentare le forniture, dall’Algeria all’Azerbaigian. Gli effetti sono stati immediati: l’anno scorso circa il 40% delle nostre importazioni di gas è venuto dalla Russia, oggi in media è circa la metà. Abbiamo accelerato lo sviluppo delle rinnovabili, essenziali per ridurre la nostra vulnerabilità energetica e per abbattere le emissioni - aggiunge Draghi - nei soli primi otto mesi di quest’anno ci sono state richieste di nuovi allacciamenti a impianti di energia rinnovabile per una potenza pari a quasi quattro volte quella installata complessivamente nel 2020 e 2021. La nostra agenda di diversificazione dal gas russo è stata fondamentale per dare ai cittadini e alle imprese maggiore certezza circa la stabilità delle forniture.I costi del gas hanno raggiunto livelli insostenibili. Noi abbiamo spinto molto in Europa per un tetto massimo al prezzo del gas. Al prossimo Consiglio europeo sarà presentata una proposta dalla Commissione».

«L’Italia - l’invito finale di Draghi - è un grande paese che ha tutto quel che serve per affrontare le difficoltà. Tra poche settimane gli italiani, sulle base dei programmi, sceglieranno il nuovo Parlamento e, su questo, invito tutti gli italiani ad andare a votare».

 

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