Meeting di Rimini 2022, ovazione per Giorgia Meloni. La più applaudita tra i leader
Chiuse e depositate le liste, la campagna elettorale entra nel vivo. A battezzare la corsa dei partiti verso il voto del 25 settembre è la sfida tra i leader ospitata dal Meeting di Comunione e liberazione a Rimini. Ci sono tutti, tranne Carlo Calenda (il segretario di Azione sarà però ospite nei prossimi giorni), Matteo Renzi (ma per Italia viva interviene Ettore Rosato). E diventa un caso l'assenza del presidente M5S Giuseppe Conte, che attacca: "Oggi al Meeting di Rimini non è stata ospitata la voce del Movimento 5 Stelle" perché "siamo scomodi per un certo sistema che vuole escluderci e oscurarci".
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Sul palco di Cl salgono i leader di Fdi Giorgia Meloni, della Lega Matteo Salvini, di FI, Antonio Tajani, e di Noi moderati, Maurizio Lupi, per il centrodestra. Il segretario del Pd Enrico Letta e il capo politico di Impegno civico Luigi Di Maio per il centrosinistra. Il confronto - moderato dal direttore del Corriere dell Sera Luciano Fontana - non si accende nei toni, sono pochi gli scontri diretti e i leader danno la sensazione di dover ancora scaldare i motori. Piccoli brividi di polemica li regala il botta e risposta tra Salvini e Di Maio, che replica all'invito al duello lanciato dal segretario del Carroccio: "Matteo Salvini ci deve far sapere data, ora e luogo di questo confronto e noi siamo pronti, se vuole lo organizziamo anche al Papeete o dove vuole lui". O l'attacco 'in contumacia' di Letta a Conte sulla Sicilia: "La scelta di Conte e del Movimento 5 stelle di tradire il mandato affidatogli dagli elettori con le primarie è molto grave. Non c'è stata coerenza e l'accordo fatto è stato buttato nel cestino".
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Per il resto tengono banco i temi cari ai leader, a partire dal caro- bollette e dal tetto al prezzo dal gas. Tra chi vorrebbe un price cap nazionale subito e chi invece ritiene di dover attendere le decisioni dell'Ue, sul punto si formano alleanze inedite. "L'Italia deve subito intervenire con un tetto sul costo dell'energia. Lo possiamo fare subito, passando a un sistema di prezzi amministrati per i prossimi 12 mesi", annuncia Letta. Posizione in sintonia con quella di Salvini: "Mettere un tetto al costo dell'energia in Italia è fondamentale e lo hanno fatto Spagna, Portogallo e Grecia, altrimenti qua ci sono bollette che aumentano del 300% e l'autunno rischia di essere pesantissimo". Più cauti invece Di Maio - che continua a parlare di "tetto massimo europeo" - e soprattutto Giorgia Meloni, che avverte: "Sono favorevole al price cap per il gas al livello europeo, ma attenzione a farlo al livello italiano. A meno che non si decida di nazionalizzare le imprese".
Le tradizionali divisioni tornano invece sul Reddito di cittadinanza. Per Letta "va cambiato in modo significativo in base all'esperienza", ma comunque "serve una misura contro la povertà". Per Di Maio deve restare anche se - ammette - "gran parte dei centri per l'impiego ha fallito". Di tutt'altro avviso nel centrodestra. Secondo Meloni è "sbagliato mettere sullo stesso piano chi può lavorare e chi non può farlo", mentre Salvini osserva che se "il 70% di chi ha iniziato a prendere il reddito di cittadinanza dal 2019 lo sta prendendo ancora, è evidente che qualcosa non ha funzionato". Infine, "se si ha lavoro si è liberi, se si ha reddito di cittadinanza non si è liberi", chiosa Tajani.
Il dibattito finisce. Tra i più soddisfatti c'è Meloni, che incassa applausi e incoraggiamenti per la sua prima volta al Meeting e si dice "contenta dell'accoglienza che, sicuramente, è stata calorosa, positiva, ma anche molto seria, non era un fatto di tifoseria". Ma passano pochi minuti e arriva, da lontano, la stoccata di Conte. Il presidente dei 5 Stelle posta su Facebook un'immagine dei leader ritratti mentre chiacchierano tutti seduti attorno a un tavolino. E scrive: "Oggi al Meeting di Rimini non è stata ospitata la voce del Movimento 5 Stelle. C'era invece una sfilata di politici che fanno finta di litigare in pubblico e poi intorno ad un tavolo trovano sempre l'accordo. Poi ci siamo noi, diversi da loro. Siamo scomodi per un certo sistema che vuole escluderci e oscurarci". Altro post, questa volta su Twitter, ma stessa foto per Letta, che tra la righe 'punge' l'ex alleato: "Stamani coi partecipanti al dibattito del Meeting Rimini a concordare con il moderatore, Luciano Fontana, direttore del Corriere, le regole del dibattito stesso", spiega, parlando di "occasione importante oggi per presentare alcune delle nostre idee. Grazie dell'invito. #Meeting".