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Parlamentarie di famiglia: la carica mogli, mariti e fratelli "d'arte" in corsa per le liste M5s

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Le parlamentarie a 5 Stelle per la scelta dei candidati alle prossime elezioni politiche sono anche un ’affare di famiglia. Scorrendo l’elenco degli aspiranti deputati e senatori grillini, pubblicato sul sito del Movimento 5 Stelle in vista del voto online di martedì 16 agosto, non è difficile incappare in una serie di «parenti d’arte» di esponenti politici che hanno ricoperto anche ruoli importanti nel Movimento 5 Stelle e nelle istituzioni, e che in alcuni casi non hanno potuto ripresentarsi a causa della regola del doppio mandato. Mariti, mogli, fratelli: la lista è lunga. 

 

Candidato alla Camera nel collegio Lombardia 1 troviamo Davide Buffagni, 32 anni, fratello di Stefano, deputato ed ex viceministro allo Sviluppo economico. Nella scheda che accompagna la sua candidatura sul portale  M5S, Buffagni - diploma di perito informatico - si presenta come «imprenditore» e «restaurant manager». La sua dichiarazione di intenti è preceduta da una citazione del compianto Piero Angela: «Penso di aver fatto la mia parte. Cercate di fare anche voi la vostra per questo nostro difficile Paese».

 

Nel collegio Lombardia 3 si candida invece Samuel Sorial, fratello dell’ex deputato Giorgio. «Ho trent’anni, sono dottore in giurisprudenza e attualmente collaboro con uno studio legale della mia città, Brescia, occupandomi principalmente di diritto civile, commerciale e internazionale», scrive l’aspirante onorevole nella sua bio. Ergys Haxhiu, programmatore e compagno della ministra delle Politiche giovanili Fabiana Dadone, si presenta invece nel collegio Piemonte 2: «Ho oltre 21 anni di contributi versati nei mestieri più disparati, non mi sono mai fermato», dice di sé l’attivista, laureato alla Sapienza con master in creazione e gestione di startup innovative: «Mi candido perché credo ci sia bisogno di persone determinate, di metodo e perché sono stanco dei voltagabbana».

 

Ma la ’famiglia' delle parlamentarie non finisce qui. Arriva da Velletri Paolo Trenta, fratello di Elisabetta, ex ministro della Difesa nel primo governo Conte: il consigliere comunale aspira al Senato. In Calabria invece spunta la coppia di sposi-candidati: si tratta di Giuseppe Varano e Tiziana Costa. Lui, esperto in materia di trasparenza bancaria, corre per Palazzo Madama; lei, commercialista e consulente finanziario, non disdegnerebbe uno scranno a Montecitorio.

Proprio la Calabria è stata teatro di un feroce scontro interno al M5S negli ultimi giorni a causa della contestata norma che consente, per la prima volta nella storia del Movimento, la candidatura anche in un collegio diverso da quello di residenza, purché in esso il candidato abbia «il centro principale dei propri interessi». Una regola di cui ha beneficiato, tra mille polemiche, la deputata uscente Vittoria Baldino, eletta nel Lazio alle passate politiche e candidata in Calabria per questa tornata. La candidatura di Baldino, apprende l’Adnkronos, è stata addirittura oggetto di un esposto inviato a Giuseppe Conte e al Comitato di garanzia pentastellato da Alessia Bausone, iscritta M5S ed ex candidata alle regionali, la quale chiede di valutare «l’eventuale violazione dell’art. 3 del Codice Etico» da parte di Baldino «in quanto - scrive Bausone nell’esposto - beneficiaria» di una presunta «attività clientelare del Dott. Davide Tavernise», capogruppo M5S in Regione Calabria, il quale, accusa l’attivista, avrebbe mobilitato i suoi portaborse per sostenere la candidatura di Baldino. Interpellata dall’Adnkronos, Baldino non ha voluto rilasciare alcun commento in merito.

 

Tra le centinaia di candidati alle parlamentarie spiccano anche vecchie conoscenze del Movimento. Come gli ex deputati della XVII legislatura Paolo Bernini (celebri le sue dichiarazioni complottiste sui microchip sottocutanei, rilasciate nell’ormai lontano 2013) e Michele Dell’Orco, che è stato anche sottosegretario ai Trasporti nel governo Conte I. O Bruno Marton, senatore dal 2013 al 2018 e poi collaboratore di Vito Crimi prima alla Presidenza del Consiglio, poi al Viminale. L’ex ministro dell’Ambiente Sergio Costa correrà per il Senato in Campania, mentre nella sua Sicilia si presenta l’ex sindaca di Porto Empedocle Ida Carmina. L’economista Andrea Mazzillo - per un anno assessore al Bilancio nella giunta capitolina di Virginia Raggi - è in lizza per un seggio alla Camera nel collegio Lazio 1; punta al Senato invece Andrea Venuto, ex delegato della sindaca Raggi all’Accessibilità Universale (Disability Manager).

C’è attesa inoltre per i nomi che il leader pentastellato Giuseppe Conte inserirà nel suo listino blindato, 12 alla Camera e 6 al Senato. Nell’elenco dovrebbero figurare quattro vice (Michele Gubitosa, Riccardo Ricciardi, Alessandra Todde e Mario Turco), più altri big come Stefano Patuanelli e l’ex sindaca di Torino Chiara Appendino, entrambi candidati alla Camera. Nella lista potrebbero essere inserite anche personalità della società civile: si parla con insistenza dell’ex Procuratore nazionale antimafia Federico Cafiero De Raho e di Dario Vassallo, fratello del sindaco antimafia di Pollica Angelo, ucciso nel 2010; mentre non sarà della partita il presidente dell’Inps Pasquale Tridico, che in un tweet ha smentito i rumors su una sua possibile candidatura. E chissà che alla fine nel listino di Conte non entri anche un suo fedelissimo come il notaio Alfonso Colucci, candidato alla Camera, il quale compare nell’organigramma del M5S in qualità di «organo di controllo» con il compito di vigilare, tra le altre cose, sulle «deliberazioni degli Organi associativi». 

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