Giorgia Meloni, lezione alla sinistra: chi mi attacca danneggia l'Italia
Anni di attesa. Di studio, di limature dei difetti, di miglioramento anche dei più piccoli dettagli. Ora il tempo per Giorgia Meloni è maturo. I sondaggi sono concordi: sarà l'ex ministro per la gioventù a diventare la prima donna premier nel nostro Paese. Ma c'è ancora un'ombra, più teorica che reale, che la leader di Fratelli d'Italia ha voluto illuminare in queste ore. Con concetti chiari, netti, perentori. Rivolti ai partner europei e statunitensi, ma perché no, anche a qualche elettore moderato che ancora aveva dei dubbi.
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Sul fascismo "le famose parole chiare sono almeno vent'anni che le dico. La sinistra fa finta che non le abbia dette, perché ha un problema serio ad entrare sui contenuti e cerca sempre di nascondersi dietro la coperta di Linus dei suoi slogan triti e ritriti. Il problema di tutto questo che preoccupa non è ovviamente il risultato per Fratelli d'Italia: nessun italiano smetterà di votare Fratelli d'Italia perché glielo dice il 'New York times', il problema è che raccontare questo nuoce all'Italia. Quindi per difendere l'Italia devo spiegare che noi siamo una democrazia come le altre, nella quale non c'è un 25% di italiani (tanto è stimato il consenso di Fratelli d'Italia) che sono completamente pazzi e quindi se vince Fratelli d'Italia l'Italia crolla in un buco nero, è semplicemente propaganda della sinistra".
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Pensieri tanto semplici quanto efficaci quelle espressi da Giorgia Meloni, ospite di 'Radio anch'io estate' su Radiouno Rai. Sulla flat tax, Fratelli d'Italia "è convinta che la cosa migliore sia applicarla all'inizio sui redditi incrementali: vale a dire una tassa piatta su tutto quello che fatturi in più rispetto all'anno precedente, perché una misura di questo genere non ha bisogno di coperture particolari, trattandosi di eventuale maggiore gettito e ti consente di inserire il provvedimento nel nostro ordinamento per vedere come funziona".
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