tasse e programmi

Flat tax, l'apertura di Giorgia Meloni: partire dai redditi incrementali

Il tema delle tasse è centrale nel programma di centrodestra, con qualche distinguo tra i partiti. Matteo Salvini e Silvio Berlusconi parlano da tempo di flat tax e sul tema è tornata anche Giorgia Meloni. "Diminuire la pressione fiscale è un tema fondamentale, sul quale il centrodestra è d’accordo, poi da quello che sarà il modo migliore lo vedremo anche da quale sarà il risultato delle elezioni", ha detto la presidente di Fratelli d’Italia intervenendo a Rai Radio1.

 

  

Per FdI rispetto alla flat tax "la cosa migliore e applicarla all’inizio sui redditi incrementali, tutto quello fatto in più rispetto all’anno precedente - spiega Meloni - perché non ha bisogno di coperture particolari, si tratta di nuovo gettito". In sintesi, una tassa piatta su tutto quello che viene fatturato in più rispetto all’anno precedente. 

Meloni torna a insistere "sull’abbattimento cuneo fiscale" con la logica del "più assumi meno paghi", perché "abbiamo bisogno di favorire il lavoro" e "la povertà non si abbatte per decreto, l’unico modo è creare lavoro e mettere soldi in tasca alle famiglie".

 

Ieri Salvini ha rilanciato la flat tax respingendo, numeri alla mano, le critiche di chi sostiene che sia un agevolazione che avvantaggia pochi e che costa troppo. A partire dal segretario del Pd Enrico Letta, che anche ieri ha definito "fumosa" la proposta elaborata da Lega e Forza Italia. "Oggi 1,9 milioni di lavoratori (a Partita Iva) già usano la Flat Tax al 15% massimo. Nel 2021 hanno aperto in Italia 549.500 nuove Partite Iva, di cui quasi la metà (il 48%) giovani sotto i 35 anni. Fra questi nuovi lavoratori, ben 239.000 (il 43%) hanno scelto la Flat Tax", spiega Salvini sui social. "Chi apre una nuova Partita Iva, già oggi può pagare solo il 5% di tasse per i primi anni. Risultato, più lavoro (soprattutto per i giovani) e quindi più incassi per lo Stato. Chi lo dice a Letta?", domanda ironico il leader della Lega.