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Elezioni politiche e sondaggi, il centrodestra farà cappotto nei collegi

Daniele Di Mario
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Una valanga azzurra sta per abbattersi sulle elezioni politiche in programma il 25 settembre. Secondo l'Istituto Cattaneo, infatti, il centrodestra vincerebbe in 122 collegi uninominali su 147 alla Camera e in 63 su 74 al Senato.

La mappa politica dell'Italia, rappresentata dalle slide del Cattaneo che pubblichiamo in queste pagine, è quasi tutta blu scura, il colore che indica i colleghi «blindati» per il centrodestra. E sono tantissimi quelli blu chiari, sono ritenuti «abbastanza sicuri», e quelli celesti, definiti «buoni». È l'effetto Calenda: la decisione del leader di Azione di rompere l'alleanza con il Partito democratico, infatti, rischia di costare caro al centrosinistra. Grazie allo strappo di Calenda il centrodestra conquisterebbe 19 collegi uninominali in più alla Camera e 9 seggi in più al Senato.

L'Istituto Cattaneo ha pubblicato ieri l'aggiornamento delle stime prodotte lo scorso 26 luglio tenendo conto della frattura tra Azione e il Pd e la possibile presenza di una lista comune formata da Calenda e da Italia Viva di Matteo Renzi, che- secondo l'analisi- potrebbe superare la soglia di sbarramento e attestarsi intorno al 6%. La stima - spiega la nota metodologica- è calcolata tenendo conto della media dei sondaggi pubblicati nell'ultimo mese e i risultati delle elezioni europee. L'analisi dell'Istituto Cattaneo attribuisce ai tre partiti di centrodestra (FdI, Lega e FI) il 46% delle intenzioni di voto sul piano nazionale. Il centrosinistra si fermerebbe al 30%, il M5S starebbe sotto l'11% e Azione-Iv arriverebbero al 6%, con ottime chance quindi di superare la soglia di sbarramento del 3%. La presenza del terzo polo, però, rischia di avere effetti devastanti peril Pd, facendo perdere al centrosinistra 19 collegi uninominali alla Camera e 9 al Senato, che andrebbero al centrodestra. Alla coalizione messa insieme da Enrico Letta rimarrebbero - spiega l'Istituto Cattaneo - solo i collegi «sicuri» confinati dell'ex zona rossa di Emilia Romagna e Toscana e nelle grandi città (Milano, Torino, Genova, Roma e Napoli). Con questo scenario il centrodestra otterrebbe il 61% dei seggi complessivi alla Camera e il 64% al Senato.

«Molto improbabile», però, che la coalizione di Giorgia Meloni, Matteo Salvini e Silvio Berlusconi ottenga una maggioranza dei due terzi in entrambi i rami del Parlamento. «Anche assumendo che i parlamentari eletti in liste indipendenti della ripartizione America meridionale aderiscano al centrodestra», spiega l'Istituto Cattaneo, la coalizione «dovrebbe conquistare altri 6 collegi uninominali al Senato (che le stime assegnano ancora al centrosinistra)e, soprattutto, 20 collegi in più alla Camera».

«Il centrosinistra prosegue l'analisi - dovrebbe perdere non solo nei collegi di Prato, Grosseto o nel I Municipio di Genova, ma anche in tutti e tre i collegi del centro di Milano, a Napoli-Fuorigrotta e Napoli-San Carlo, nel I e III Municipio di Roma, a Imola, Ravenna, Carpi, Reggio Emilia, Modena, conservando solo tre collegi: Firenze, Bologna e Scandicci».

Una previsione inverosimile per il Cattaneo. Ciononostante, la vittoria del centrodestra si profila netta. Alla Camera, sulla quota proporzionale il centrodestra otterrebbe 121 seggi su 254, 80 al centrosinistra, 27 al M5S, 16 a Iv-Azione e uno al Svp. Quanto ai collegi uninominali, ne vincerebbe 122 su 147, contro i 23 del centrosinistra e i 2 del Svp. Considerando anche gli eletti all'estero, il centrodestra a Montecitorio avrebbe una maggioranza di 245 deputati su 400.il61% appunto. Ancora più netto il divario al Senato.

Nella quota proporzionale, il centrodestra otterrebbe 63 seggi su 122 (contro i 40 del centrosinistra, i 12 del M5S, i 7 di Iv-Azione), mentre nella quota maggioritaria vincerebbe 63 collegi uninominali di 76 (al centrosinistra ne andrebbero 9 e 2 al Svp). Tenendo conto gli eletti all'estero, il centrodestra a Palazzo Madama otterrebbe una maggioranza di 127 senatori su 200. 

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