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Sondaggi, il centrosinistra trema: come finisce nei collegi senza Carlo Calenda. E il centrodestra ride
Il terremoto nel centrosinistra dopo lo strappo di Carlo Calenda con Enrico Letta fa saltare i conti del Pd in vista delle elezioni del 25 settembre. La maxi-coalizione che provava a tenere insieme Sinistra Italiana e Azione (con in mezzo Verdi, +Europa e Impegno Civico di Luigi Di Maio) scricchiola, ma alla fine dovrebbe andare al voto Calenda e senza ulteriori fuoriuscite. A fare i conti del peso attuale della coalizione nei collegi uninominali è una analisi diffusa da BiDiMedia, sulla base dei sondaggi più recenti.
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Con il centrosinistra allargato a Calenda, la coalizione di centrodestra, costituita da Fratelli d’Italia, Lega, Forza Italia, Noi con l’Italia/Italia al Centro e Cambiamo/UDC, era data a 108 collegi uninominali alla Camera (ottanta "solidi" e 28 “lean”, con un vantaggio inferiore agli 8 punti). Partito Democratico, Azione/Più Europa, Alleanza Verdi e Sinistra ed Impegno Civico di Di Maio avrebbero conquistato 37 colleg. Nessun’altro partito o coalizione, a partire dal M5S, riuscirebbe con questa configurazione a vincere seggi nell’uninominale. "Situazione molto simile al Senato, dove il Centrodestra vincerebbe 56 collegi (40 Solid, 16 Lean), mentre il Centrosinistra 16 (4 Solid, 12 Lean)"".
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Detto questo, cosa succede al centrosinistra senza Calenda? "Il Centrodestra aumenterebbe in maniera notevole i collegi vinti", spiega BiDiMedia che valuta una fuoriuscita di Azione e di +Europa (il partito di Emma Bonino dovrebbe però restare con Letta). I collegi vinti per FI-FdI-Lega "arriverebbero a 250 (63%)". "Se la coalizione saltasse del tutto" il centrodestra "arriverebbe addirittura a 257 seggi, pari al 64% del totale, molto vicino al 66% necessario per le riforme costituzionali".