corsa solitaria
Carlo Calenda vuole rompere con il Pd e correre da solo: il ricatto ad Enrico Letta
“Che devo fare con il Pd?”. L’aria interna alla sinistra si fa sempre più pesante dopo l’intesa siglata da Enrico Letta con Luigi Di Maio, Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni e Carlo Calenda sta meditando un clamoroso addio. Il retroscena è raccontato da Repubblica, che parla di un Calenda “dilaniato” per i dubbi sulla mossa giusta da fare in vista delle elezioni del 25 settembre. “Carlo è travagliatissimo” svela un amico in serata, quando il silenzio del leader di Azione su Twitter ha iniziato ad insospettire in molti.
"Calenda ci ha ripensato”, "Calenda è pieno di dubbi”, "Vuole correre in solitaria”, "Lo dirà dall’Annunziata” alcune delle voci che girano sul suo conto. A tormentare il sonno dell’ex candidato sindaco di Roma c’è la voglia dei fuoriusciti da Forza Italia di andare da soli al voto e inoltre anche la base si è ribellata per l’accordo con il Pd. A tutto ciò il quotidiano aggiunge che “un sondaggio ha rivelato che con Matteo Renzi si volerebbe oltre al 10 per cento. Un'altra rilevazione dice che da solo andrebbe addirittura al 15, mentre se andasse col Pd finirebbe sotto il dieci”.
A Calenda non è affatto piaciuta la conferenza stampa di Letta con Fratoianni e Bonelli, messi sul suo stesso piano. Letta in conferenza stampa ha fatto una distinzione tra "patto di governo"e "patto elettorale”, un distinguo che in Azione non hanno mandato giù. ”I patti sono tutti di governo", lo sfogo furibondo di Calenda ai suoi. Una delle possibili strade è un nuovo negoziato, con Azione che richiederebbe il 50% dei seggi al Pd, un’opzione inaccettabile per i dem. Spettatore interessato è Matteo Renzi, che vuole formare un’asse con Calenda stesso: “Se Calenda ci ripensa è il benvenuto e prendiamo il 10 per cento. Altrimenti andiamo da soli e davanti a questa coalizione posticcia arriviamo comunque al 5”. I ribaltoni non sono esclusi.