Elezioni 2022, l'analisi sui collegi del Lazio gela il centrosinistra. Cappotto "umiliante" e suicidio del Pd
Un cappotto 14 a 0 per il centrodestra alla Camera, 6-0 al Senato nei collegi del Lazio: "Una sconfitta umiliante per tutto il centrosinistra frutto di una scelta surreale", fa notare Alfonso Pecoraro Scanio che ha commentato i dati contenuti in uno studio di Big Data politics. Il verde, ministro con Giuliano Amato e Romano Prodi, in un video postato su Facebook spara a zero sul segretario del Pd, Enrico Letta, che ha "umiliato" Giuseppe Conte ed "esaltato" Carlo Calenda.
“Campo aperto” verso il flop. Letta ha seminato gramigna e raccoglie zizzania
Il cantiere della coalizione del centrosinistra per le elezioni politiche del 25 settembre è in alto mare, tra veti incrociati e accuse reciproche tra il leader di Azione, Nicola Fratoianni di Sinistra Italiana (che oggi chiede di includere proprio il Movimento 5 Stelle), e gli scissionisti grillini guidati da Luigi Di Maio.
Il centrodestra vuole prendersi tutto: il piano per conquistare le regioni
"Sembra quasi che si voglia perdere" dice Pecoraro Scanio che sulla scorta dell'analisi di Big Data politics vede un trionfo del centrodestra che rischia di prendere tutti i collegi non solo nel Lazio, ma in quasi tutte le regioni. L'unica possibilità è che il M5s stupisca tutti e riesca a "recuperare l’astensione di elettori disgustati e ad evitare il trionfo delle destre”, dice Pecoraro Scanio al sito di Askanews.
Gli errori di Letta sono macroscopici, per il verde, che sottolinea come "è apparso a tutti strumentale e quasi un insulto all’intelligenza" usare il tema del non voto sull’ultima fiducia al governo di Mario Draghi da parte del M5s "per rompere ogni accordo mentre lo si faceva con Fratoianni, che aveva sempre coerentemente votato contro Draghi. E farlo proprio mentre si votava insieme alla primarie in Sicilia”. Il tutto mentre il leader di Azione "continua a insultare e a lanciare proposte incredibili” in un campo, quello del centrosinistra, che appare sempre più nel caos.