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Il blocco navale lo ha proposto l'Ue, Giorgia Meloni zittisce la sinistra
La sinistra è tornata a sparare a zero contro la proposta della presidente di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni, di contrastare l'immigrazione clandestina con il blocco navale. "Meloni sa che per il diritto internazionale è considerato un atto di guerra? Sa che servirebbero più navi di quante ne dispone la Marina militare? Sa che i morti supererebbero i respinti? Nessuna idea seria?", ha dichiarato per esempio Laura Boldrini, deputata del Pd e presidente del Comitato della Camera sui diritti umani nel mondo.
Per rispondere agli interrogativi lanciati dalla dem è sufficiente ricordare quanto spiegava proprio l'Unione europea cinque anni fa. "’Ue: Blocco navale in Libia contro le morti in mare'. Questo il titolo scelto dall’Unità il 26 gennaio 2017 per sintetizzare le proposte della Commissione europea per ’fermare i flussi migratori'", scrive su Twitter Gioergia Meloni rilanciando un vecchio titolo del quotidiano un tempo organo di partito del Pci.
"Il Blocco navale europeo in accordo con le autorità del nord Africa che da anni propone Fratelli d’Italia altro non è che l’attuazione di quanto proposto dall’Unione Europea già nel 2017 e ribadito numerose altre volte. Chi oggi blatera che ’il Blocco navale non si può fare perché è un atto di guerra' dimostra la sua totale ignoranza sul tema immigrazione", è la replica indiretta a Boldrini e a tanti esponenti del centrosinistra da parte della leader di Fdi. Senza contare che nel 1997 il governo di Romano Prodi attuò un vero e proprio blocco navale nell'Adriatico contro i flussi migratori dall'Albania.
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La posizione di Meloni sul tema è nota. Il tema degli sbarchi "si deve affrontare a monte, con il blocco navale. Altro non è che una missione europea per trattare insieme alla Libia la possibilità che si fermino i barconi in partenza, l’apertura in Africa degli hotspot, la valutazione in Africa di chi ha diritto a essere rifugiato e di chi invece è irregolare, la distribuzione dei veri profughi e rispedire indietro gli altri. È l’unico modo serio per affrontare il tema e smetterla di considerare i profughi e gli immigrati irregolari come la stessa cosa", aveva ribadito venerdì 5 agosto a Studio Aperto, su Italia 1, la leader di FdI.