post al veleno
M5S, Virginia Raggi lancia la sfida a Giuseppe Conte. Ma secondo le regole sarebbe esclusa dalle elezioni
Quanto sia rischioso arruolare nel nuovo corso del Movimento 5 stelle Virginia Raggi e Alessandro Di Battista Giuseppe Conte lo ha percepito con chiarezza nelle ultime 24 ore. Da quando, cioè, la sindaca di Roma - membro del comitato di garanzia dei grillini - ha deciso di porre una serie di paletti alle deroghe che l'avvocato voleva inserire nelle regole per la composizione delle liste. Impuntandosi sul principio di territorialità nel presentare le varie candidature alle parlamentarie che potranno essere sottoposte da oggi a lunedì (a proposito: Di Battista si candiderà?). E chiarendo che dovranno essere seguite le indicazioni dei militanti senza percorsi facilitati ai «fedelissimi» dell'ex premier. Di più: in un lungo post su Facebook l'ex prima cittadina non le manda a dire e mette nel mirino non solo una serie di recenti scelte politiche di Conte, ma anche le Giunte in cui attualmente M5S e Pd convivono. A partire da quella del Lazio, dove siede la «rivale» Roberta Lombardi. Le parole di Virginia Raggi sono lapidarie: «Sono anni che il M5S è ingannato dalle "sirene della politica" e dimentica chi ha il vero potere: i cittadini che votano». «Sono lieta - continua - di vedere che finalmente Conte e i big del MoVimento 5 Stelle hanno capito che non c'è speranza con il Pd: li abbiamo rianimati con il "Conte" 2 e non siamo riusciti a pesare nel governo Draghi in nome di una presunta "alleanza progressista" che evidentemente faceva bene solo ai nostri alleati. Adesso, dopo che ci hanno sbattuto la porta in faccia, qualcuno ha riscoperto il valore delle proprie idee e si rende conto che è ora di tornare, di correre da soli. Noi a Roma lo dicevamo da tempo ma eravamo additati come "bizzosi". Il tempo è galantuomo e a volte, anche se in ritardo, dà ragione a chi l'aveva». Anche questo un chiaro attacco a Conte, che all'epoca delle elezioni capitoline avrebbe preferito un candidato in comune con il Pd piuttosto che la corsa solitaria della sindaca uscente.
Ma non finisce qui: «Dovremmo finalmente riaprire un dibattito interno, coinvolgere gli attivisti e non "pianificare" tutto a tavolino nelle stanze del "palazzo". Le liste si fanno alla dente anche alla luce dei programmi che non c'è conciliabilità. Si prenda il caso di un tema come quello della transizione ecologica e dell'inceneritore, che a livello nazionale ha scosso l'anima ecologista del MoVimento 5 Stelle mentre in luce del sole e devono essere aperte a tutti. Il MoVimento non può diventare un tram per portare in Parlamento gli "amici degli amici"». In questo caso Raggi cita la possibilità che avrebbe Conte di decidere personalmente quali candidati inserire come capilista. Gli unici che, con i numeri attuali del Movimento, avrebbero chance di essere eletti. E ancora: «Adesso, si abbia il coraggio di chiudere anche con le pseudo alleanze di comodo in quei Comuni o in quelle Regioni laddove è evidente anche alla luce dei programmi che non c'è conciliabilità. Si prenda il caso di un tema come quello della transizione ecologica e dell'inceneritore, che a livello nazionale ha scosso l'anima ecologista del MoVimento 5 Stelle mentre in Regione Lazio pare non riuscire a smuovere neanche una foglia». E anche Roberta Lombardi è sistemata.
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L'aspetto più paradossale è che le regole per l'accesso alle parlamentarie grilline sono così complesse da non chiarire neanche se la Raggi possa effettivamente parteciparvi. C'è chi giura di sì, ma tra gli stessi fedelissimi dell'ex sindaca c'è chi invece non ha ben compreso e propende per il no. Dipende tutto se si considera il suo attuale ruolo di consigliera come terzo mandato - come in effetti è - o come secondo in base alla regola introdotta anni fa sul «mandato zero». Un ginepraio nel quale Conte, tanto per cambiare, sembra non saper bene che pesci prendere. Tanto che su Raggi si mantiene prudente. «Sono assolutamente convinto di poterla considerare tra quelle persone che quando terminerà il mandato continueranno a lavorare in questo spirito di comunità» dice l'avvocato. Spirito di comunità che ieri, in verità, si è sostanziato in quintali di veleno.