Elezioni, Al tavolo sui collegi c'è anche Giovanni Toti. Adesso il centrodestra è al completo
Il centrodestra ora è al completo. Alla riunione sui collegi uninominali partecipa per la prima volta anche Italia al centro, la formazione di Giovanni Toti, che non aveva preso parte alle riunioni immediatamente precedenti e successive alla caduta del governo Draghi. Il nodo dei collegi viene affrontato alla Camera in un doppio round, la mattina riunione per validare - con l'algoritmo - la contendibilità dei collegi, vale a dire la decisione di come dividere i seggi nei territori tra le forze dell'alleanza.
Il tavolo completa la revisione della mappatura dei collegi uninominali. Così come avvenuto nel 2018, i collegi, previsti dal Rosatellum, sono stati divisi in sei fasce in base alla contendibilità. Ma si è reso necessario attualizzare la griglia del 2018 ai sondaggi attuali e alla revisione dei collegi conseguente alla riforma del taglio dei parlamentari. I collegi sono stati divisi in sei fasce (tre nelle gradazioni del blu, i contendibili; tre nelle gradazioni del rosso quelli più difficili da conquistare).
Ora dovranno essere divisi tra i vari partiti della coalizione. Nel pomeriggio, dalle 15, parte infatti la maratona con i politici chiamati ad affrontare il nodo della ripartizione definitiva dell'uninominale. Si discute sui 221 collegi uninominali (FdI dovrebbe avere 98 seggi, 70 alla Lega, 42 a Forza Italia compreso l'Udc, e 11 a Noi con l'Italia più Coraggio Italia). E in ogni fascia dovrà essere riproposta l'algoritmo frutto dell'accordo tra i leader.
Ancora da definire il nodo dei centristi. L'accordo prevede 11 collegi per Noi con l'Italia di Maurizio Lupi e Coraggio Italia di Luigi Brugnaro, di cui si farà carico Fratelli d'Italia. Ma la partecipazione di Italia al Centro rende necessario chiarire in che modo la formazione del presidente della Liguria (che col suo apporto può fornire un contribuo decisivo alla vittoria della coalizione, non solo nella sua Regione, ma anche in tanti altri collegi) parteciperà alla competizione elettorale. A Toti dovrebbe essere assegnata una quota degli 11 collegi centristi (di cui uno andrà a Vittorio Sgarbi), ma la discussione è aperta.
Quanto al proporzionale, Lupi e Toti potrebbero dare vita a una lista centristra in grado di diventare l'ala più moderata dello schieramento e fare concorrenza a FI e all'Udc. Ancora da chiarire poi se proprio l'Udc presenterà una propria lista o correrà nelle liste di Forza Italia.
Dopo l'apertura di martedì di FI, pronta a dare posto nelle proprie liste all'Udc, ora sembra invece prevalere l'ipotesi di una corsa in autonomia del partito di Lorenzo Cesa, che quindi potrebbe correre con il proprio simbolo, sfidando lo sbarramento e puntando a avere più dei 4-5 seggi garantiti dagli alleati. Seggi che non erano compresi tra gli 11 assegnati ai centristi e di cui doveva farsi carico Forza Italia, che ora però non sembrerebbe più poter garantire. Anche perché la presentazione della lista Lupi-Toti e di quella dell'Udc finirebbe per drenare sulla quota proporzionale tanti voti proprio al partito di Berlusconi