la minaccia
Elezioni, Paragone attacca Mattarella: "Via raccolta firme o ci vedremo in piazza"
Gianluigi Paragone attacca il capo dello Stato Sergio Mattarella. Un attacco feroce che più che un appello sembra una minaccia o ancora peggio un ricatto. Il motivo è la raccolta delle firme per correre alle elezioni, visto che è la prima volta che si candida con ItalExit.
"Raccogliere 750-1000 firme ad agosto significa voler eliminare le forze anti sistema. Vogliono buttarci fuori dal Parlamento: c'è la volontà di escludere determinate forze politiche dalla gara" tuona Gianluigi Paragone, leader di ItalExit, durante la presentazione dell'accordo con Alternativa.
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"O quella voce del dissenso entra in Parlamento o io accompagnerò le voci del dissenso fuori dal Parlamento e faremo i conti da fuori. O il capo dello stato prende in mano la situazione o io starò in piazza con quelle voci del dissenso e accada quel che accada. Vediamo se le forze dell'ordine sono ancora capaci di tenere il dissenso visto che gli ultimi tempi li hanno passati a controllare green pass." spiega Paragone. Poi rincara la dose con un tweet polemico: "Quando le istituzioni di un Paese non sono in grado di reggere una dose minima di dissenso, vuol dire che la democrazia è ammalorata" scrive il senatore.