Cannonata di Davide Crippa a Giuseppe Conte: “Ha distrutto il campo largo, addio al M5S inevitabile”
Dopo aver lasciato l’incarico di capogruppo alla Camera a seguito della crisi di governo, Davide Crippa annuncia il proprio addio definitivo al Movimento 5 Stelle, con il quale non si sarebbe potuto ricandidare alle elezioni del 25 settembre per via della conferma del tetto dei due mandati. L’ex grillino spiega le ragioni che l’hanno spinto a compiere questo passo dopo 12 in un’intervista al Corriere della Sera: “Il vero problema riguarda ciò che il M5S oggi è o vuole essere, una casa che non riconosco più. Non mi sento tradito da Beppe Grillo, semplicemente non comprendo più la strategia e le logiche che guidano certe azioni”.
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Quale futuro attende Crippa? “Sono - spiega - in una fase di riflessione profonda. La scelta che mi sono visto costretto a fare pesa molto. Vediamo cosa accade nei prossimi giorni. Con il Pd, per ovvie ragioni, c’è sempre stato un dialogo costante, anche in quel famoso mercoledì al Senato in cui insieme abbiamo tentato fino all’ultimo istante di convincere Giuseppe Conte a non realizzare un assist pericolosissimo alla destra che non vedeva l’ora di approfittare di un momento di debolezza del governo a fini puramente elettorali”.
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In seguito Crippa lancia altre bordate all’ex presidente del Consiglio: “Il più grande errore della gestione Conte è stato quello di disfare il progetto del campo largo riformista e progressista e la consegna della testa di Draghi alla destra. Non credo che gli anni al governo di Conte siano stati fallimentari. Non rinnego quegli anni, anzi tanti punti del programma del M5S sono stati realizzati in quei governi. Inoltre è stato ottenuto il Pnrr di fondamentale importanza per il rilancio del Paese, la cui attuazione - sottolinea Crippa nella sua ultima risposta dell'intervista chiarificatrice - ha avuto un grande peso nella scelta del sostegno al governo Draghi”.
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