Simulazioni di voto, il centrodestra trionfa sempre. Il Pd? Meglio se abbandona il M5S
A Letta conviene allearsi ai centristi (Renzi, Calenda e Di Maio) lasciando Conte al suo destino. In ogni caso il risultato delle elezioni è già scritto. Il centrodestra è dato vincente in ogni caso, a prescindere da quale sarà lo schieramento avversario. È quanto emerge dai tre scenari elaborati da Quorum/YouTrend per Sky TG24. È alla luce di rilevazioni come questa che i partiti stanno facendo le loro mosse. Partiamo da primo scenario. Seppur negativo, per Letta è il migliore. Il Pd si presenterebbe alleato con Iv, Azione e Insieme per il futuro, oltre ad Verdi/Sinistra e Art.1 (l'unica forza politica che ha già annunciato di stare con i Dem). Ma senza il M5S, come vuole la maggioranza degli elettori di entrambi i partiti secondo una recente rilevazione di Swg, e alla luce del veto di Calenda su Conte e della rottura tra lo stesso Conte e Letta.
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Alla Camera il «listone» prenderebbe tra 116 e 136 seggi, il M5S tra 20 e 36. Al Senato la coalizione progressista avrebbe 50-70 seggi. Il centrodestra avrebbe ampiamente la maggioranza sia a Montecitorio, dove si ottiene con almeno 201 deputati, sia a Palazzo Madama dove bastano 104 senatori. Nel secondo scenario il Pd verrebbe scaricato sia dal centro che dal M5S. Si presenterebbe solo con Art. 1 di Speranza. Sarebbe una catastrofe. Il centrodestra schizzerebbe a 240-260 seggi alla Camera e a 116-136 al Senato. Per Letta andrebbe molto male anche se abbandonasse Renzi e Calenda, alleandosi invece con Conte. È il terzo scenario.
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Alla Camera i seggi oscillerebbero tra 105 e 125. Al Senato sarebbero tra 44 e 64. Quindi, anche in questo caso, i seggi sarebbero meno di quelli che riuscirebbe a strappare senza il M5S. Il segretario del Pd, però, deve riuscire a convincere Renzi ad allearsi, visto che il leader di Iv ha manifestato la volontà di correre da solo. Un bel dilemma per Letta, costretto a fare i conti pure con le aspirazioni da premier di Calenda.
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