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In Onda, la grillina Fabiana Dadone fa perdere la pazienza a Concita De Gregorio: “Odiosa”. Scintille in studio

Giada Oricchio

“Non mi metta in bocca parole non dette”, “Che brutta espressione”: scintille tra Fabiana Dadone e Concita De Gregorio a In Onda, il talk politico del preserale di LA7, lunedì 25 luglio. La campagna elettorale è cominciata e i partiti cercano riposizionamenti e alleanze in vista del voto del 25 settembre. Se il centrodestra è forte nei sondaggi, ma ha il suo problema in Giorgia Meloni premier; il centrosinistra deve decidere come comporsi. PD e M5s possono ancora andare a braccetto dopo che il partito di Giuseppe Conte ha fatto cadere il governo Draghi? Secondo il segretario Enrico Letta no. Al momento però i 5 Stelle si sono aggrovigliati sull’obbligo dei due mandati: “E’ un tema che portiamo avanti per evitare che le persone rimangano in politica 30-40 anni” ha detto Dadone rivelando che difficilmente sarà ricandidata, nonostante la personale esperienza di governo. Non dovrebbero esserci deroghe al limite. Il co-conduttore David Parenzo però la prende in contropiede: “Chi decide? Grillo o Conte?”, “Hanno due ruoli diversi” spiega la ministra incalzata da De Gregorio: “Quindi decide Conte?” e Dadone: “Aspettate… non mi mettete in bocca cose che non ho detto”. Affilata la replica dell’ex direttrice dell’Unità: “La locuzione che ha usato è odiosa, in realtà nessuno le mette in bocca niente! Lei ha detto che uno è il garante e l’altro il capo politico quindi chi decide?!”. L’esponente 5 Stelle con i nervi a fior di pelle ribatte: “Se mi fate finire… credo che il capo politico si possa avvalere di chi ha sviluppato competenze anche se non di nuovo eletti, magari per il programma”.

 

  

 

 

 

 

Per Parenzo è una notizia scoprire che potrebbe esserci una decisione di Conte in contrasto con il fondatore Grillo per “recuperare” gli incandidabili e Dadone si accapiglia anche con il giornalista: “Le sto dando una notizia? No, non lo è. E per la gente a casa non è un tema così appassionante”. L’ospitata diventa un duello: De Gregorio punta ancora sull’importanza della competenza come valore, Dadone risponde con il classico fuori campo della “gente che chiede cosa farà il governo per bollette e spesa, non se sarò rieletta”, ma capitola davanti all’insistenza della conduttrice: “Sì, credo anche io che la competenza sia un valore”. Il clima è a dir poco frizzante e sui titoli di coda, Parenzo interroga la ministra su un ticket Conte-Di Battista, Dadone cincischia: “Bisogna chiederlo al capo politico” e De Gregorio incurva le labbra in un sorriso avvilito: “Cioè non riesce a dire nemmeno Conte… dice solo capo politico… non mi parli dei temi… Parenzo le ha chiesto se le piacerebbe Conte-Di Battista, un’opinione personale la può esprimere?! Gliela stiamo chiedendo in tre!”, “La mia opinione conta veramente poco” è la sciagurata frase che si lascia sfuggire Dadone servendo al giornalista Claudio Cerasa il match point: “Il M5s è diventato un partito democristiano, non avete un’opinione su niente”.