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Rivoluzione in Rai con il centrodestra al governo: "Come cambiano i Tg e l'informazione"
Anche la Rai risente delle turbolenze politiche e la partenza della campagna elettorale, non può essere altrimenti, scatena la campagna elettorale "alternativa" del servizio pubblico, tutta giocata nell'informazione. A riferire le ultime indiscrezioni è un articolo da "insider" di Affaritaliani, che cita fonti interne a viale Mazzini. Lo spartiacque sarà l'esito delle elezioni anticipate del 25 settembre. Il centrodestra è dato per favorito e, se davvero ci sarà un governo a trazione FdI-Lega-Forza Italia, c'è da attendersi una rivoluzione in Rai. Ma intanto c'è da pensare alla campagna elettorale che si giocherà tutta in estate.
Il Pd è stato previdente e ha "già anticipato la messa in onda del programma di Lucia Annunziata e fatto scaldare l'ex direttore dell'Espresso Marco Damilano, gli ex ministri dem si fanno fotografare con i consiglieri del Cda Rai in quota Pd, la direttrice del Tg1 Monica Maggiorni ha in agenda tante di quelle maratone da far impallidire Mentana", si legge nell'articolo firmato da "Sempione Mazzini. La voce della coscienza in casa Rai".
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Ma è già toto-nomi con conseguente valzer di direzioni nella galassia del centrodestra nel caso di un governo di centrodestra. Se a Palazzo Chigi dovesse insediarsi Giorgia Meloni, si legge nel retroscena, "il primo a tornare al fronte sarà Giampaolo Rossi, ex plenipotenziario consigliere di amministrazione e deus ex machina della lottizzazione di viale Mazzini in ottica Fratelli d'Italia. Dietro le quinte spazio per il giornalista-filosofo Alessandro Giuli, stimatissimo da Giorgia Meloni".
Le indiscrezioni da Viale Mazzini vedono un ruolo di primo piano per il direttore del Tg2, Gennaro Sangiuliano: "Sempre che non si apra per lui una strada da ministro alla Cultura" il giornalista "verrebbe sicuramente proiettato al Tg1". Al suo posto "in ottica più leghista, potrebbero arrivare Luciano Ghelfi, quirinalista con i piedi a Pontida, o Paolo Corsini, attuale vicedirettore di RaiDue".
Antonio Di Bella ("voluto da Forza Italia") resterebbe alla guida della direzione degli Approfondimenti. A Francesco Giorgino, che ha lasciato il Tg1 dopo 30 anni con le note polemiche, verrebbe affidato un programma in prima serata ma ci sarebbe anche l'ipotesi della direzione del prime time (ora affidata a Stefano Coletta). Al Pd, "come da tradizione", resterebbero RaiTre, Tg3 e Rai Cinema.