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Pensioni, il governo è caduto ma il vitalizio dei parlamentari è salvo
I parlamentari hanno salvato il loro vitalizio in extremis. Anche se è caduto il governo e le Camere si sono sciolte deputati e senatori hanno messo al sicuro le loro pensioni.
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La legge prevede infatti che deputati e senatori maturino il diritto alla quota per tutti e cinque gli anni di legislatura allo scadere dei 4 anni, sei mesi e un giorno dal suo inizio. E quindi per questa legislatura la data di salvataggio è fissata al prossimo 24 settembre, una scadenza che scatta proprio un giorno prima del voto. Ma i parlamenatri avrebbero diritto al vitalizio anche se le Camere fossero state sciolte più avanti. La legge, infatti, stabilisce che ciascun parlamentare resti in carica fino alla prima seduta del Parlamento successivo.
Secondo l'articolo 61 della Costituzione "finché non siano riunite le nuove Camere sono prorogati i poteri delle precedenti". Sono comprese quindi le prerogative degli attuali parlamentari che restano formalmente in carica finché non si insediano i prossimi eletti. Anche se è stata scelta la prima data possibile per le nuove elezioni i tempi tecnici dettati dalla Costituzione e il conseguente insediamento del prossimo Parlamento rendono impossibile avere le nuove Camere riunite entro il 24 settembre. Gli italiani saranno chiamati alle urne il prossimo 25 settembre e le nuove Camere si insedieranno il 15 ottobre. Così i parlamentari si sono salvati la pensione.