Crisi di governo, Vittorio Sgarbi massacra Mario Draghi: “Sarà il candidato premier del centrosinistra”
Vittorio Sgarbi, deputato e leader di Rinascimento, non usa parole tenere nei confronti di Mario Draghi dopo le dimissioni da presidente del Consiglio. Il critico d’arte spiega i veri motivi che hanno indotto il premier a lasciare il proprio incarico: «Nasce il partito di Draghi senza Draghi. Il dramma dell’area governativa di Forza Italia rivela che, intorno a Draghi, che verrà indicato dal centrosinistra come candidato premier senza iscriverlo in nessuna lista, si creerà un partito di nostalgici che ne chiederanno il ritorno nel prossimo governo con un definito peso politico».
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«Lo stesso Draghi - aggiunge Sgarbi - ha provocato questo effetto chiedendo di far votare la sola mozione Casini ispirata dalla Sinistra. In tal modo ha coalizzato un centro che appoggerà e si appoggerà alla Sinistra e ai ‘responsabili’. In questo modo il cosiddetto campo largo sarà sostituito da un campo ‘per Draghi’ composto da Calenda, Renzi, Tabacci, Brugnaro, Toti, Di Maio, che chiederanno consensi in suo nome. A questi si aggiungeranno Gelmini e Brunetta. Quest’area non è ’dì sinistra ma è ’con’ la sinistra, nel nome di Draghi».
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Per Sgarbi non c’è «nessun dubbio che Draghi abbia consapevolmente e indirettamente favorito questo agglomerato, mentre la Lega e Forza Italia, che avrebbero semplicemente votato una mozione per escludere dal Governo i 5 Stelle (peraltro in gran parte riciclati da Di Maio) si sono trovati, quasi inevitabilmente, sospinti verso la Meloni, prefigurando il nuovo bipolarismo: Meloni contro Draghi». «Con una variabile, che il centrosinistra sarà compatto su Draghi, mentre il centrodestra vivrà in modo problematico e contraddittorio la leadership della Meloni», sottolinea ancora Sgarbi. «Così la campagna elettorale sarà: ‘sì’ o ‘no’ a Draghi; ‘sì’ o ‘no’ alla Meloni. Un referendum», conclude l’onorevole.
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