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Crisi di governo, game over per Mario Draghi. Le emergenze restano, il monito di Sergio Mattarella

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"Una decisione inevitabile". Dopo 17 mesi di governo di salvezza nazionale o del presidente - come spesso è stato definito - Sergio Mattarella mette parola fine alla legislatura. Un percorso annunciato, già quando a febbraio del 2021 aveva consegnato le chiavi di palazzo Chigi al professor Mario Draghi. In quella occasione l'inquilino del Colle aveva rivolto un appello a tutte le forze politiche presenti in Parlamento affinché accordassero "la fiducia a un governo di alto profilo, che non debba identificarsi con alcuna formula politica". Oggi dopo una settimana di trattative, scivolate spesso in avvenimenti dal sapore amaro, Mattarella ha potuto solo constatare "il venir meno del sostegno parlamentare al Governo e l’assenza di prospettive per dar vita a una nuova maggioranza".

 

 

È il game over del governo Draghi e sul volto dell'inquilino del Colle si scorge tutta la drammaticità di questa presa d'atto. Il presidente della Repubblica è consapevole che un governo per gli affari correnti "incontra limitazioni nella sua attività". Tuttavia, disegna il perimetro affinché si compiano i "molti importanti adempimenti" nell’esclusivo interesse del Paese. Il governo, sottolinea il capo dello Stato "dispone comunque di strumenti per intervenire sulle esigenze presenti e su quelle che si presenteranno nei mesi che intercorrono tra la decisione di oggi e l’insediamento del nuovo Governo che sarà determinato dal voto degli elettori". E il richiamo alla responsabilità è netto: "Il periodo che attraversiamo non consente pause negli interventi indispensabili per contrastare gli effetti della crisi economica e sociale e, in particolare, dell’aumento dell’inflazione che, causata soprattutto dal costo dell’energia e dei prodotti alimentari, comporta pesanti conseguenze per le famiglie e per le imprese".

 

 

 

Si tratta di interventi "indispensabili - sottolinea - per fare fronte alle difficoltà economiche e alle loro ricadute sociali, soprattutto per quanto riguarda i nostri concittadini in condizioni più deboli". Mattarella inoltre affida a Draghi e al Parlamento - benché sciolto - il compito di "contenere gli effetti della guerra della Russia contro l’Ucraina", l'attuazione nei tempi concordati del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza "con importanza decisiva", e infine "di proseguire nell’azione di contrasto alla pandemia, che si manifesta tuttora pericolosamente diffusa". Il messaggio dell'inquilino del Quirinale non ammette, dunque, incertezze, l'esecutivo è terminato ma su tutte queste emergenze non ci possono essere deroghe e variazioni sul tema. "Riguardo agli aspetti che ho indicato", avverte, anche nel corso della dialettica elettorale che sarà sicuramente "intensa" e "a volte acuta", vi sia, "da parte di tutti, un contributo costruttivo; nell’interesse superiore dell’Italia".

 

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