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Controcorrente, Guido Crosetto e l'amara verità sulla crisi: elezioni viste come un problema
Mentre si lavora per ricucire la crisi di governo, tra strappi e accelerazioni, con il premier Mario Draghi atteso alle Camere tra poche ore, il voto anticipato sembra l'esito meno probabile. Anche alla luce degli allarmi giunti da più parti sui rischi di un salto nel buio con la caduta dell'esecutivo. "Preoccupa il fatto che le elezioni siano viste come un problema", afferma Guido Crosetto durante la puntata di Controcorrente di martedì 19 luglio, su Rete 4.
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"Invocare l'uomo della Provvidenza a questo Paese non ha mai portato bene - spiega l'imprenditore, tira fondatori di Fratelli d’Italia - soprattutto quando a farlo sono tutti tranne lui". Per l'ex sottosegretario Draghi "non si sente" tale, "tutti vogliono mettergli la giacchetta da uomo della Provvidenza con loro stemma di partito, ed è la cosa più grave che possono fare su Draghi".
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La partita è delicata. La cosa "fondamentale" che il premier dovrà fare se rimane è un'altra, continua Crosetto "Oltre agli interventi sociali deve spiegare in Europa che i tempi del PNRR erano stati fissati prima della guerra in Ucraina, e quindi mantenere quei tempi come se come se il conflitto non avesse cambiato nulla è una follia inaccettabile", attacca l'imprenditore. "Non è che la burocrazia europea può ostinarsi e mantenere questa cosa perché l'ha scelta tre anni, perché nel frattempo è successo il finimondo". Per Crosetto, inoltre, Draghi dovrebbe avere il coraggio anche di chiedere in sede europea un aggiornamento dei termini del piano dei fondi Ue.