l'analisi
Chi vince con le elezioni anticipate, l'analisi di Pagnoncelli gela il Pd. Centrodestra vince in 3 scenari su 5
L’ipotesi di elezioni anticipate è sempre più concreta e la domanda è: cosa accadrebbe se si votasse oggi? A fornire una risposta articolata e approfondita è Nando Pagnoncelli, direttore dell'istituto di sondaggi Ipsos, che ha analizzato cinque diversi scenari a seconda delle possibili coalizioni tra partiti e il sistema elettorale usato (il Rosatellum o con la legge elettorale proporzionale con sbarramento al 4%).
Il primo scenario prevede un’alleanza con il centrodestra unito: Lega, Fdi e Forza Italia più Noi con l’Italia contro una coalizione formata da Pd, M5s, Leu. È un'ipotesi molto favorevole a Matteo Salvini, Silvio Berlusconi e Giorgia Meloni che batterebbero il campo largo conquistando 211 seggi alla Camera contro i 157 dell'altra coalizione e 106 contro 76 al Senato. Gli altri a Italexit e alle liste centriste di +Europa/Azione e Italia Viva/Italia al Centro. Il secondo scenario prevede Forza Italia coi centristi e mancherebbe così una maggioranza assoluta con un prevalenza per i giallo-rosso-verdi. Diventerebbe decisivo il centro allargato con 39 deputati e 19 senatori.
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"Il terzo scenario prevede l'ampliamento delle principali coalizioni, con l'inclusione di due forze centriste nel centrodestra e il cosiddetto «campo largo» nel centrosinistra", spiega il sondaggista. La prima coalizione otterrebbe una maggioranza "risicatissima": 202 seggi alla Camera e 101 al Senato. Il quarto scenario vede l'esclusione del M5S dal "campo largo" con una vittoria netta del centrodestra "che si affermerebbe con 244 deputati (contro 109 del centrosinistra) e 124 senatori (contro 50)".
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E col proporzionale? Pagnoncelli come detto usa per la sua analisi la soglia di sbarramento al 4%. "Sommando i seggi delle due principali coalizioni non ci sarebbe maggioranza assoluta e ciò lascerebbe spazio ad alleanze e formule di governo di altro tipo".
In sintesi in tre scenari su cinque prevarrebbe il centrodestra che ha la certezza di vincere "bene" solo se corre unito. Le incognite restano alte. A partire dalla litigiosità delle forze di centro ma anche le "potenzialità di Italexit che sembra raccogliere i delusi provenienti soprattutto dal centrodestra alla consistenza dell'area a sinistra del Pd, sull'onda di quanto avvenuto in Francia con Mélenchon".