crisi di governo

Conte appare sui social e ributta la palla a Draghi: dica sì alle nostre proposte o niente fiducia

Giuseppe Conte come nei tempi di Palazzo Chigi e il lockdown, poco prima delle 20 di sabato 16 luglio, appare in un video in diretta su Facebook prima dell'assemblea congiunta con i parlamentari del Movimento 5 Stelle. E rispunta la richiesta di appoggio esterno al governo di Mario Draghi. 

La maggioranza che sostiene Draghi è senza precedenti, dice Conte, che ricorda il voto online della base grillina vincolato alla realizzazione di un ministero della Transizione ecologica, pertanto il M5s non può avallare trivellazioni e termovalorizzatori. L'ex premier ricorda le richieste fatte a Draghi nel documento in 9 punti sul lavoro, sul sostegno alle famiglie, sui salari. "Abbiamo mandato già di tutto, attacchi dalle altre forze politiche. Ma a Draghi abbiamo sottoposto punti per migliorare la qualità della vita degli italiani. Abbiamo chiesto risposte vere, non dichiarazioni d'intenti", afferma Conte che reclama anche un nuovo provvedimento per salvare il superbonus 110 per cento a causa del caos crediti. 

  

 

Detto questo, Conte ammette che un governo di unità nazionale necessità soluzioni di compromesso. "Ma i principi della transizione ecologica e dell'equità sociale sono nel nostro Dna", afferma. Le dimissioni di Draghi intervengono in un momento difficile, argomenta Conte, e molte forze politiche chiedono di tenere fuori il M5s dal governo: "C'è stata ostilità nei nostri confronti, verso i nostri principi e valori. Siamo scomodi". Queste le ragioni del "disagio politico" M5s. la risposta di Draghi "non è ancora pervenuta", solo aperture generiche, senza concretezza. "Non bastano ai cittadini e al Movimento", argomenta Conte. 

 

"Non vogliamo tirarlo dalla giacchetta, deciderà lui. Non potremo condividere responsabilità di governo senza chiarezza" sui nove punti, arriva al punto il leader brillino che chiede a Draghi e ai partiti "condizioni di rispetto" in una prospettiva di governo, ossia se Draghi dice sì alle sue richieste. Ma ritira fuori anche all'appoggio esterno, di votare di volta in volta "liberamente", i provvedimenti.