niente fiducia?

Crisi di governo, il ministro D’Incà tenta di ricucire lo strappo: vuole evitare il voto di fiducia sul dl Aiuti

Il ministro per i Rapporto con Parlamento, Federico D’Incà, sta tentando di evitare la crisi di governo, che pare ormai ad un passo, cercando di far saltare il voto di fiducia sul dl Aiuti oggi al Senato. C’è stata già un interlocuzione con i diversi gruppi parlamentari. A breve il ministro che è anche un esponente M5S, sonderà Palazzo Chigi per capire se ci sono i margini per arrivare a una soluzione di questo tipo. La notizia è stata confermata anche da fonti dell’esecutivo: serve, tuttavia, un accordo blindato per fare in modo che il decreto venga convertito entro il 16 luglio. Fondamentale, viene sottolineato, che l’invito a procedere su questa strada arrivi direttamente da palazzo Chigi. L'ipotesi proposta dal ministro sarebbe quella di votare il testo del provvedimento articolo per articolo senza arrivare alla fiducia.

 

  

 

"Rischiamo di regalare il Paese al centrodestra, mettere in difficoltà la coalizione progressista ed essere accusati di mettere a rischio il Pnrr". È la perplessità sollevata dal ministro D’Incà nell'assemblea dei parlamentari M5s andata in scena ieri sera. Critica in modo netto anche Federica Dieni sulla decisione assunta: abbiamo votato di tutto, avrebbe di fatto sottolineato, bisogna decidere se stare dentro o fuori dal Governo. Perplessità anche da Stefano Buffagni, ex viceministro al Mise. E ora proprio D'Incà sta facendo di tutto per salvare Mario Draghi.