Il garante
M5S e rifiuti, Grillo "sposa" il termovalorizzatore di Roma e non strappa con Draghi
Giovedì 30 giugno il dl Aiuti approda nell'aula della Camera dei deputati. Ed è a quella data che tutti gli osservatori politici guardano in attesa di scoprire cosa farà Giuseppe Conte e il Movimento 5 Stelle. I grillini hanno sempre manifestato la loro contrarietà all'articolo del decreto che contiene i poteri speciali al sindaco di Roma per la realizzazione del termovalorizzatore. Se manterranno fede a quanto detto fino ad oggi dovrebbero votare contro. Ma ciò significherebbe tirarsi fuori dalla maggioranza. Ipotesi che non è affatto gradita al garante del Movimento. Proprio lui: Beppe Grillo.
Leggi anche: M5S, Grillo non si piega: "Il limite del secondo mandato resta". Ma è pronto il soccorso ai parlamentari uscenti
Con Draghi il Movimento ha preso un impegno, e quell’impegno lo mantiene. Parola di Grillo che, a quanto apprende l’Adnkronos, nel corso degli incontri avuti a Montecitorio con i parlamentari ha ribadito il sostegno al governo di Mario Draghi. Un esecutivo che però, avrebbe rimarcato il garante, "ci deve ascoltare di più". "Non esco dal governo per un c... di inceneritore", avrebbe poi insistito il co-fondatore del Movimento a proposito della norma sul termovalorizzatore.
Leggi anche: Amministrative, Giorgia Meloni tuona contro Letta: "Torna sulla Terra". La sinistra con meno sindaci