Omnibus, Carlo Calenda sbatte la porta in faccia a Luigi Di Maio: “Andrebbe preso a pernacchie”
C’è la possibilità di aprire alla nuova formazione di Luigi Di Maio e stringere un’alleanza? La domanda viene rivolta a Carlo Calenda, leader di Azione, nel corso della puntata del 23 giugno di Omnibus, il talk show di La7 condotto da Gaia Tortora, e non arriva affatto un lasciapassare nei confronti dell’ex membro del Movimento 5 Stelle: “No - risponde Calenda - perché è esattamente la stessa cosa che abbiamo visto nel corso di tutta questa legislatura, cioè persone che prendono posizioni a seconda di quello che gli conviene, non mostrando alcuna coerenza né, aggiungo, rispetto verso i propri elettori. Non credo che noi dobbiamo dare spazio a questo modo di fare politica”.
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“Se c’è il 50% degli elettori che non va a votare - dice ancora il leader di Azione - è per questo modo di fare politica e quindi, per quello che ci concerne, mi fa piacere avere la possibilità di ribadirlo: Azione, insieme a Più Europa, io, insieme a Emma Bonino, alle tante liste civiche che anche in queste elezioni hanno avuto ottimi risultati, costruiremo un’area liberal progressista che andrà indipendente dai due poli e i cittadini potranno scegliere se rivotare le stesse coalizioni, solo più contraddittorie, più divise e senza cultura di governo o provare, invece, a votare questa nuova area che si proporrà di continuare con Mario Draghi per i prossimi cinque anni. E da questo - assicura - non cambieremo linea”.
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L’affondo contro il ministro degli esteri non è concluso: “In un Paese normale una persona come Di Maio, che ha avvelenato il dibattito chiedendo l’uscita dall’Euro, di mettere in galera tutti, ha distrutto l’Ilva, ha annientato il gasdotto con Israele, sarebbe preso a pernacchie. E personalmente io non do alcun credito a qualunque cosa Di Maio dica. Matteo Renzi è altra cosa da Di Maio, è stato un ottimo presidente del Consiglio, ma ha oggi un posizionamento che, nei fatti, lo porta lontano da quest’area, perché nelle ultime elezioni ogni volta che noi siamo andati come chiamiamolo terzo polo, con candidati diversi da destra e sinistra lui si è alleato o con Cuffaro e Dell’Utri in Sicilia, o con i 5 stelle a Perugia. E siccome nella vita noi abbiamo imparato che le chiacchiere in politica si sprecano ma quello che conta sono i fatti, in questo momento Renzi credo che voglia fare un’altra strada. Spero non con Di Maio ecco, questo per me - annota - sarebbe veramente l’ultima pugnalata al cuore da parte di Renzi”.