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Matteo Salvini e Giorgia Meloni, tregua per il voto. Abbraccio sul palco nella decisiva Verona

Tommaso Carta
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Un comizio unitario per rimediare a qualche incomprensione e lanciare la volata al candidato sindaco di una delle città che decideranno gli esiti delle prossime amministrative. Giorgia Meloni e Matteo Salvini mettono da parte qualche frizione di troppo e dividono il palco di Verona per sostenere Federico Sboarina. Il clima è rilassato e amichevole, i due leader di Fratelli d'Italia e Lega si abbracciano, si chiamano per nome durante i rispettivi interventi.

 

«Dicono che siamo come Giulietta e Romeo? Non faremo la stessa fine, lo garantisco» scherza Giorgia. Insomma, l'immagine che si vuole trasmettere è quella di una coalizione compatta, e pazienza se sul palco non c'è nessuno di Forza Italia, che nella città scaligera ha deciso di appoggiare la corsa dell'ex leghista Tosi. Una mossa che mette a rischio la vittoria di Sboarina al primo turno e riporta in gioco la sinistra che candida Damiano Tommasi. Anche se Meloni ammonisce: «Non credete ai sondaggi, qualche anno fa, quando ero candidata sindaco a Roma, dicevano che ero alla pari con Marchini, poi invece ho preso più del doppio dei voti. Non vi fate dire dagli altri quello che pensate».

Oggi sarà la volta dei comizi finali. Tutti i leader, pur premettendo che si tratta di elezioni comunali senza alcuna valenza nazionale, con l'esclusione di possibili «ricadutèe»sugli equilibri nei palazzi romani e sul governo, si sono comunque spesi in prima persona per tirare la volata ai loro candidati sindaci, girando in lungo e in largo la Penisola. Salvini chiuderà la campagna elettorale a Genova e Alessandria, per tirare la volata al sindaco leghista uscente Gianfranco Cuttica di Revigliasco. Giorgia Meloni, sarà invece in piazza con Antonio Tajani e il leghista Massimiliano Fedriga a Gorizia, per sostenere il primo cittadino uscente Rodolfo Ziberna, per poi chiudere, sempre con il coordinartore di FI, a L'Aquila in appoggio di Pierluigi Biondi. Ieri è arrivato l'ultimo appello al voto via videomessaggio per il presidente di Forza Italia, Silvio Berlusconi.

 

«Dovrete scegliere se vivere in città sicure, pulite, efficienti, ben organizzate, con grande attenzione alla qualità della vita, al verde, ai bisogni dei più deboli, con le tasse comunali e la burocrazia ridotte al minimo, perché tutto questo significherà vivere molto meglio» ha detto il Cav. Quindi, «per realizzare queste promesse abbiamo bisogno di voie del vostro supporto ai candidati sindaci di Forza Italia e del centro destra».

Il segretario del Pd, Enrico Letta, ha scelto di chiudere la campagna a Lodi. L'appuntamento a sostegno del candidato sindaco, Andrea Furegato, è alle 11,30. Il leader del Movimento 5 stelle, Giuseppe Conte, ha scelto una città «simbolo» perla chiusura della campagna elettorale: l'ex premier sarà alle 21 a Taranto - «deve essere la città del riscatto» ha spiegato - a sostegno del sindaco uscente Rinaldo Melucci. Il leader di Italia viva, Matteo Renzi, chiuderà nella sua Toscana, a Carrara e Lucca, mentre il leader di Azione Carlo Calenda sarà a Palermo a sostegno del candidato Fabrizio Ferrandelli, insieme al segretario di Più Europa Benedetto della Vedova.

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