Sesto San Giovanni
Sesto, riesplode il caso Israele: bufera sul candidato sindaco Foggetta. E Lollobrigida (FdI) attacca Fiano
Una diffidenza antica. Difficile, se non impossibile, da estirpare. Che supera il politicamente corretto e lambisce il razzismo più becero. Fanno discutere alcuni post, giudicati dal centrodestra come antisemiti, di Michele Foggetta, esponente di Sinistra Italiana e candidato sindaco del centrosinistra a Sesto San Giovanni. Il comune, che, per anni, è stato considerato la “Stalingrado Italiana”, governata nell'ultimo quinquennio dal leghista Roberto Di Stefano. Tra il 2011 e il 2014 l'esponente progressista ha definito Israele come “un diavolo” e una “montagna di merda”. Sulla propria pagina Facebook, Foggetta ha cercato di gettare acqua sul fuoco. “Il linguaggio e il merito che ho usato io nei confronti dello Stato di Israele anni fa in vecchie dichiarazioni non mi rappresentano più in alcun modo”.
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Parole che non sono riuscite però a domare l'autentico incendio divampato sul caso Sesto San Giovanni e che hanno, al contrario, sollevato un vespaio di polemiche. “Leggere le violentissime e farneticanti offese antisemite di Michele Foggetta contro lo stato di Israele e il suo popolo lascia a dir poco increduli. - ha tuonato il capogruppo di Fratelli d'Italia alla Camera, Francesco Lollobrigida - E le scuse del candidato sindaco della sinistra a Sesto S. Giovanni, che ha tentato una imbarazzante e timida auto-assoluzione, rappresentano una toppa peggiore del buco. Ma l'onorevole Emanuele Fiano, così solerte nel puntare il dito verso chi nel campo opposto al suo utilizzi un linguaggio d'odio o simboli riconducibili al secolo scorso, non ha nulla da dire sull'aspirante primo cittadino sostenuto dal Partito Democratico? Nessuna presa di distanza, nessuna condanna, niente di niente? Verrebbe quasi da pensare che, dietro a tanta confusione, si celino solo una grande ipocrisia e il tentativo di nascondere incapacità e inefficienza”.
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Ha definito “imbarazzanti” le posizioni di Michele Foggetta ed evidenziato che si “tratta di insulti vergognosi” il sindaco uscente, e candidato al bis, Roberto Di Stefano. Concetti che, secondo il leghista “sono sinonimo di un'assoluta mancanza di senso della democrazia e di rispetto verso le istituzioni e un intero popolo”.