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Carlo Calenda svela il bluff dei partiti sul no alle larghe intese: tutte fesserie

Christian Campigli
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Uno scenario che spaventa gli elettori. Antitetico alla passione, alla voglia di credere in un ideale o, più semplicemente, anche solo di recarsi alle urne. Le larghe intese sono uno spettro che i grandi partiti stanno cercando di allontanare in vista del voto del prossimo marzo. I principali leader hanno già iniziato a sottolineare i distinguo, a mettere in evidenza la distanza con gli alleati di governo. Compagni di viaggi, che presto diventeranno gli avversari di una campagna elettorale, di fatto, già entrata nel vivo. Da Matteo Salvini ad Enrico Letta, non passa giorno senza che il tema dell'inciucio non venga toccato. Una melodia pressoché identica, non fosse per Carlo Calenda, che si disinteressa dell'opportunismo politico e afferma, senza peli sulla lingua, ciò che pensa. “Non ci credo, sono tutte balle. Dicevano la stessa identica cosa prima di questa legislatura. Sono tutte fesserie che si dicono per militarizzare il proprio elettorato. Da trent'anni in Italia non si vota per governare, ma contro l'avversario. Con Azione e +Europa costruiremo un terzo polo per la responsabilità di governo. La politica non si rifonda con le solite persone, noi puntiamo su una classe diversa”.

 

 

Parole che lasciano poco all'immaginazione, un mix di sfrontatezza e scarso pragmatismo. Il leader di Azione, intervistato a Sky Tg24, ha poi puntato il dito contro Salvini e l'ipotesi di un suo viaggio in Russia. “C'è stato un balletto indecoroso, che getta discredito sull'Italia a livello internazionale. Di fronte a questi comportamenti da bambini, il governo terrà la barra dritta grazie agli adulti, Mattarella e Draghi. Salvini cerca di lucrare un vantaggio elettorale sulle persone, e sono tante in Italia, che sono angosciate dalla guerra, ma non realizzano che la pace si può fare solo se la vuole Putin. Il tema vero – ha concluso Calenda - è che da un lato ci sono gli adulti, Draghi e Mattarella, che tengono la barra dritta. E dall'altra i bambini che cercano di trarre un vantaggio elettorale. Siamo un grande paese e non possiamo essere ostaggio di uno che non sa che fare la mattina quando si alza”.

 

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