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Sondaggio Pagnoncelli, boom di Italexit: numeri mai visti per Gianluigi Paragone. E Mario Draghi perde consensi

La guerra in Ucraina, la fine dell'emergenza Covid, le tensioni nel governo e l'avvicinarsi delle elezioni politiche. Le variabili dell'attualità rendono il quadro politico quantomai incerto e i sondaggisti provano a fotografarlo. Nel sondaggio presentato venerdì 27 maggio da Nado Pagnoncelli sul Corriere della sera, per esempio, non mancano elementi a sorpresa in controtendenza con altre rilevazioni. "La conflittualità nella maggioranza determina nell'opinione pubblica la convinzione che venga penalizzata l'azione del governo e i partiti siano più intenti a salvaguardare i propri interessi rispetto a quelli del Paese, soprattutto in una fase complessa come quella che stiamo vivendo", spiega il sondaggista che riporta come l'indice di gradimento dell'operato del governo e del premier Mario Draghi a maggio sia calato di tre punti rispetto ad aprile. Oggi è al 55 per cento, esattamente come un anno fa.

 

  

Nella graduatoria dei partiti al primo posto ci sono Fratelli d'Italia e Pd, in crescita e pari al 21%, mentre la Lega e il Movimento 5 Stelle registrano i loro minimi storici nella legislatura. Il partito di Matteo Salvini scende al 15,1% (-1,4%) e il M5S al 13,7% (-1,3%). Forza Italia è all'8,3% mentre sorprende il boom di Italexit, Il partito no Europa di Gianluigi Paragone è dato al 4,5%.

 

Riguardo al gradimento dei leader, la presidente di FdI Giorgia Meloni si conferma al primo posto con un indice del 36 per cento, un punto in più di aprile, davanti a Giuseppe Conte (32) che perde per strada il due per cento dei consensi. Seguono Roberto Speranza, Silvio Berlusconi, Enrico Letta, Emma Bonino. Anche qui sorprende Paragone dato al 25 per cento, un punto in più di Salvini che viene raggiunto da Giovanni Toti.