mezz'ora in più
Mezz'ora in Più, siparietto sul Quirinale tra Lucia Annunziata e Pierferdinando Casini: “Passiamo oltre…”
Siparietto tv tra Lucia Annunziata e Pierferdinando Casini durante l’edizione del 22 maggio di Mezz’ora In Più, su Rai3, a proposito del futuro ‘occupazionale’ dell’ex presidente della Camera. Annunziata introduce l’ospite in studio ricordando che è arrivato a un passo dal Colle durante l’ultima elezione del Presidente della Repubblica. Casini - che era tra i papabili e che si sfilò pubblicamente dalla corsa per contribuire a uscire dall’impasse di veti e candidature - chiosa con un sorriso e un «passiamo oltre». Il senatore delle Autonomie fa sfoggio di fair play anche quando la giornalista inquadra l’ospite come ‘notista politico’ dal quale farsi spiegare il quadro della situazione: «Così ho un futuro importante davanti... Più calmo, spero», ironizza per poi schermirsi dietro un’eloquente gestualità quando viene invece chiamata in causa la sua giovinezza. L’intervista si chiude sulla medesima falsariga quando Annunziata invita per il futuro Casini nella sua veste di ‘notista’ e il parlamentare accetta con un sorridente «tengo presente».
A proposito di politica Casini ha parlato tra le varie cose dell’attuale centrodestra: «Non credo che il centrodestra possa credibilmente proporsi alla guida del Paese se non ha sciolto questo nodo della vicinanza con la Russia e con il presidente Vladimir Putin. C’è poi il tema di Salvini e forse Berlusconi ha problemi a recidere qualche elemento sentimentale con Putin. Il centrodestra non penso possa credibilmente proporsi alla guida del Paese se non scioglie questo nodo, un nodo di scelte di campo».
«Draghi - ha detto ancora Casini parlando dell’attuale capo di governo - deve esercitare la virtù della pazienza. Dato che è un uomo intelligente sa che gli uomini della provvidenza non comandano in politica, devono assecondare i processi politici con decisione. Io on credo nell'uomo della provvidenza. A Palazzo Chigi deve starci qualcuno scelto dagli elettori. Però ho apprezzato di Draghi e altri leader che hanno tenuto la barra dritta su scelta atlantica e a favore dell’Ucraina. Considero un Draghi 1 e un Draghi 2 anche se il governo è sempre quello, non c’è stata frattura. Draghi - ha concluso Casini - ha fatto questo errore fino alla conferma di Mattarella al Quirinale, poi ha capito che la politica va trattata con maggiore rispetto».