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Matteo Salvini lancia l’allarme: “Senza la fine della guerra boom inflazione al 10% e strage di posti di lavoro”

Matteo Salvini, a margine dell’Assemblea regionale di Lombardia Ideale a Palazzo delle Stelline a Milano, si è espresso in merito al conflitto tra Russia ed Ucraina, auspicando un’intesa per porre fine alla guerra: “La pace innanzitutto salva vite, e poi eviterà in Italia un autunno e un inverno che rischiano di essere di forte tensione sociale ed economica. Se non mettiamo la parola fine al conflitto a fine anno l’inflazione sarà cresciuta al 10%. Vorrei che a settembre-ottobre non ci fosse né una strage umana tra ucraini e russi, che è la cosa più drammatica, ma nemmeno una strage di posti di lavoro”.

 

  

 

Il segretario della Lega si è poi espresso sui referendum sulla giustizia del prossimo 12 giugno: “È la prima volta che non si vota il lunedì e nessuno ne parla. Io non sono complottista, metto assieme i puntini. Forse a qualcuno conviene che la giustizia non cambi. Forse la sinistra è più organizzata a mandare le truppe a votare. Qualcuno al governo ha scelto un unico giorno per votare, a metà giugno, a scuole chiuse, senza il lunedì. Siamo sempre abituati ad andare a votare anche il lunedì. Il 12 giugno, data scelta per le elezioni amministrative e il referendum sulla giustizia, facciamo che ci saranno 35 gradi a Monza, Lodi, a Sesto San Giovanni. Uno magari porta i figli in campagna sperando di andare a votare il lunedì. Hanno - conclude Salvini - negato questa possibilità in maniera irragionevole e inspiegabile, probabilmente anche per stoppare e cercare di arginare i referendum sulla giustizia”.