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Gli immobili del Papa segnano utili stabili ma ricavi in crescita

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Andrea Giacobino
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Riorganizzazione per il mattone del Papa. Lo si scopre leggendo il bilancio 2021 di Società per Gestioni di Immobili Roma (Sgir) controllata dall’Istituto per le Opere di Religione (Ior), la banca del Vaticano. La società che affitta una serie di proprietà immobiliari, a marzo dello scorso anno ha restituito e rescisso il contratto di comodato con lo Ior relativo a un immobile sito nel comune di Nettuno in via Palermo e a febbraio scorso ha fatto lo stesso relativamente a due immobili siti a Roma in via delle Montagne Rocciose.

Sgir nell’anno ancora segnato dalla pandemia è riuscita però a migliorare il margine reddituale chiudendo con un utile di 620mila euro rispetto ai 529mila euro dell’esercizio precedente a fronte di ricavi all’incirca stabili a 1,8 milioni derivanti dagli affitti sul patrimonio immobiliare in carico a 25,7 milioni. Non solo, perché Sgir ha restituito mezzo milione degli 1,5 milioni ricevuti dallo Ior a titolo di finanziamento soci.

 

 

 

 

La società è presieduta da Carlo Della Chiesa d’Isasca e nel consiglio figurano Gian Franco Mammì e Maria Teresa Carone rispettivamente direttore generale e responsabile contabilità e bilancio dello Ior. Tra gli inquilini romani ci sono le tre sorelle Alessandra, Barbara e Valentina Mezzaroma, figlie del costruttore romano Pietro, con la loro società in comune e la Fondazione Luigi Einaudi sono i nuovi inquilini di Papa Francesco. 

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