Governo, Mario Draghi minaccia la fiducia sul ddl concorrenza: partiti in subbuglio per trovare l'accordo
Mario Draghi ha riunito il Consiglio dei ministri d’urgenza per mettere i puntini sulle i sul ddl concorrenza. Se non si arriverà a un accordo sul ddl la fiducia verrà messa sul testo base, altrimenti, nel caso si arrivasse ad un accordo in commissione, verrà posta sul testo modificato, frutto dell'intesa. Lo avrebbe spiegato il premier ai ministri riuniti nel Cdm. "Nessuna ramanzina o strigliata", assicurano diversi ministri al termine della riunione.
A parlare al termine del faccia a faccia è stato tra gli altri il ministro della Giustizia Andrea Orlando: “Chi mette a rischio il Pnrr per ragioni di propaganda elettorale, anche a fronte di una raggiunta intesa che tiene conto dei punti di vista delle categorie, si assume una enorme responsabilità in un momento come questo. Il Pd lavora prima di tutto per realizzare le riforme necessarie ad ottenere e utilizzare le risorse europee. Questa è la ragione per cui è nato questo governo. Per questo, abbiamo ribadito la nostra disponibilità a sostenere le soluzioni che l'Esecutivo riterrà più opportune. In questo senso abbiamo dato adesione alla proposta di porre la questione di fiducia sul ddl concorrenza”.
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Poi è stato il turno del ministro ai Rapporti col Parlamento, Federico D'Incà, che lasciando Palazzo Chigi è stato intercettato dai cronisti presenti: "C'è stata la comunicazione da parte del presidente del Consiglio, semplicemente l'indicazione di poter chiudere la legge delega sulla concorrenza entro maggio, anche con la fiducia se necessario. Problema politico? C'è un gran lavoro fatto finora dai senatori, da tutte le forze politiche, c'è bisogno di un ultimo passaggio e vedremo se dovremo mettere la fiducia o arrivare a un chiarimento dell'ultimo miglio. Sono fiducioso".